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Uomini e politica per la legalità di Francesco de Notaris

Uomini e politica per la legalità

di Francesco de Notaris

 

I delitti eccellenti ad opera della criminalità organizzata danno la scossa.

Esaurite le ritualità, lo Stato interviene con soldi e soldati. Si opera con logica manichea. I buoni contro i cattivi.In un territorio dove mafia, camorra e ndrangheta operano, è possibile immaginare che esse siano nell’iperuranio?

Nel sud  una società estranea alla criminalità convive con i soggetti del malaffare, mentre una zona grigia allarga i suoi confini e tutti insieme sono all’interno di un’economia distorta e gonfiata.

I limiti di questa lettera non mi permettono scontate analisi, ma è evidente come le stesse istituzioni, erogatrici di denaro e incarichi e regolatrici di processi siano condizionate e condizionanti, nel bene e nel male. Da esse nel sud dipende la vita di interi strati della popolazione.

Gli appalti delle opere pubbliche, i momenti decisionali sono occasione di incontro tra politici, imprenditori, funzionari e criminalità, e non sempre è esaltata la legalità, come evidenziano le inchieste giudiziarie.

Scrive Barbagallo in un saggio per la Einaudi che la criminalità camorristica ha acquistato centralità sul terreno economico finanziario, nell’amministrazione degli enti locali, negli intrecci di rapporti con i poteri politici istituzionali.

Vi è poi un modo di governare fatto di lentezze, inefficienze, ritardi, attendismo, inadeguatezze che esasperano il cittadino, lo demotivano, lo scoraggiano, lo mettono tra le braccia di clientele e relative dipendenze e appartenenze.

Si diffonde una mentalità, una subcultura camorrista.

Come si vince?

Senza tralasciare le usuali iniziative occorre una grande opera educativa e formativa che dia esatta interpretazione ai comportamenti, che ricostruisca le personalità, che offra veri modelli culturali e possibilità di viverli.

Inoltre e paradossalmente le leggi lo permettono, bisogna individuare politici e amministratori slegati e lontani da ogni coinvolgimento fatto di illegalità e capaci di “fare muro” e costruire strade e percorsi di novità.

Nella mia esperienza di cittadino, di cittadino parlamentare e di cittadino pubblico dipendente ho incontrato personaggi grandemente ipocriti che operavano in modo esattamente opposto rispetto alle dichiarazioni formalmente giuste.

Questi signori hanno corrotto ampi strati della popolazione ed hanno negato il futuro a noi ed ai più giovani.Si aggiunga che in questi anni il governo è quello di Berlusconi, privo di attenzione al bene comune e rivolto all’arricchimento dei più ricchi e lontano da ideali solidaristici.

In un quadro tanto sfilacciato ai giovani non si mostra attenzione. Si moltiplicano inutili convegni sulla criminalità e nulla si propone per dare fiducia ed indicare obiettivi.

In tanti comuni mancano cinema, teatri, sale per danza, per incontri. Le attrezzature sportive sono al lumicino (in penisola sorrentina non c’è una piscina), le palestre negli edifici scolastici sono carenti.

E’ triste vedere i giovani che affollano strade e piazze non per scelta gioiosa di stare insieme, ma per la disperazione di non sapere che cosa fare.

A Napoli, per occupare un marciapiede, gruppi di minorenni hanno scatenato una rissa con gravi conseguenze.

Chi li spinge ad impiegare le loro potenzialità magari anche ad esigere i propri diritti, oltre a compiere i loro doveri, che pure a quell’età non mancano?

Non batteremo la camorra se non individueremo sempre azioni positive di contrasto e di sollecitazione per ricondurre tutto ad ordinarietà, per dare consistenza ad elementi di razionalità, per costruire uno Stato che anche attraverso il suo apparato amministrativo non tolleri sperequazioni e sia giusto con tutti.