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Un nostro modo “diverso” di commemorare Paolo Borsellino e le altre vittime di mafia

IL 19 LUGLIO: UNA GIORNATA MERAVIGLIOSA TRASCORSA CON UN TESTIMONE DI GIUSTIZIA E CON LA SUA FAMIGLIA NEL RICORDO DI PAOLO BORSELLINO E DI TUTTE LE ALTRE VITTIME DI MAFIA DI IERI E DI OGGI E, SOPRATTUTTO, NEL DISEGNARE IL FUTURO
E’ stato, quello nostro, un modo “diverso” di trascorrere la giornata del 19 luglio.
Niente di programmato, ma, al contrario, tutto è stato occasionale e spontaneo.
E proprio l’occasionalità e la spontaneità dell’avvenimento, pur se concordato con largo anticipo, hanno fatto sì che esso fosse spoglio di ogni forma di ritualità e di ripetitività.
Ne parlavamo da tempo con il proposito di raccontarsi, raccontare e, alfine, di cementare i rapporti fra due anime e due cervelli che nutrono gli stessi sentimenti e coltivano gli stessi pensieri e, soprattutto, per disegnare una prospettiva, un piano del “modo” e del “come” continuare a combattere le mafie.
Mafie militari, ma, in particolare, mafie politiche ed istituzionali.
Ore, senza veli e riserve, di narrazione, di riflessione, di esternazione di sentimenti che hanno toccato anche aspetti di profonda umanità ed anche di gioiosità e di convivialità, che sono servite a tonificare i sentimenti ed i pensieri di ognuno di noi ed a fugare quella sensazione di solitudine e di inutilità che a volte prende chi combatte contro un nemico potente e spesso invisibile e sfuggente, difficile da inquadrare.
L’aspetto che ci ha colpito in particolare è quello che riguarda la piena condivisione, il concerto, l’unità di un’intera famiglia che ha approvato senza riserve l’operato del nostro amico Testimone di Giustizia, una famiglia che, rompendo per un giorno le regole severissime del regime di protezione cui è sottoposta, ha voluto, anche se un pò furtivamente, raggiungerci per trascorrere una giornata “diversa” dalle altre.
Una condivisione, un concerto ed una unità che non sempre si riscontrano fra chi vive certe dimensioni e certe situazioni che finiscono per condizionare e rivoluzionare il presente ed il futuro di coloro che decidono certi percorsi difficili ed irti anche di pericoli ed incertezze non solo per la propria persona ma anche e, soprattutto, per i propri cari.
Il percorso operoso ed attivo sulla strada dell’onestà, della legalità e della Giustizia vera in questa società sempre più afflitta dall’immoralità, dalla viltà, dall’egoismo e dall’ipocrisia, è di pochi, pochissimi ed esso impone, peraltro, il pagamento di prezzi altissimi.
Ma l’aspetto più significativo e commovente del nostro incontro di ieri, 19 luglio giornata di commemorazione dell’assassinio di Paolo Borsellino e degli uomini e donne della sua scorta, l’abbiamo con gioia colto nella manifestata volontà, condivisa oltre che dal padre anche dalla madre, della figlia ventenne del Testimone di Giustizia di impegnarsi nell’Associazione nella lotta sul campo alle mafie.
Giovani che, al di fuori della rituale fuffa e della retorica dei più, scelgono la strada coraggiosa della lotta attiva per l’onestà e la giustizia.
Merce rara, oggi… , frutto, ovviamente, della testimonianza di… cotanto padre!!!