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Tumulti in Aula sul processo breve, Pdl e Lega contro Bindi. Una situazione pericolosissima che potrebbe portare a scenari inquietanti per la sorte democratica e civile del Paese

Oggi riprendono le votazione con lo sprint finale: no stop fino alle 20. Opposizioni meditano di non prendere parte al voto

Roma, 13 apr. (TMNews) – Una conferenza stabilita ieri sera per questa mattina e una nottata di tumulto d’Aula, con tanto di attacco alla vicepr

Roma, 13 apr. (TMNews) – Una conferenza stabilita ieri sera per questa mattina e una nottata di tumulto d’Aula, con tanto di attacco alla vicepr

esidente di turno, Rosy Bindi, per la scelta di aver, secondo la maggioranza, “annullato il contingentamento dei tempi” previsti per la discussione sul processo breve. Si è conclusa così, ieri in nottata, la prima sessione della due giorni che dovrà portare, entro stasera, all’approvazione del cosiddetto, processo breve. E oggi alla Camera sprint finale per il primo sì parlamentare della legge, ormai sostanzialmente ridotta alla norma sulla prescrizione abbrevviata per gli incensurati di cui il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi potrà avvalersi nel processo Mills.

A prendere la parola contro Bindi, al termine della seduta notturna, sono stati i capigruppo della Lega, Marco Reguzzoni, e del Pdl, Fabrizio Cicchitto. “Lei – ha detto Reguzzoni in Aula rivolgendosi a Bindi – oggi ha violato il regolamento e questo non può e non deve costituire in alcun modo un precedente”. “Sia agli atti – ha rincarato Cicchitto – che si è assunta la responsabilità di una violazione gravissima del regolamento. Ha annullato il contingentamento dei tempi”.

Le critiche alla vicepresidente Bindi sono state accompagnate dal grido “vergogna” lanciato dalla maggioranza alla volta della vicepresidente, che si è difesa sottolineando di essere “molto serena per la mia scelta, che per altro non ho fatto da sola”. Quella di consentire interventi di 15 secondi ai deputati di opposizione è stata una decisione “presa anche con il presidente della Camera, assunta a tutela del parlamento e spero che un giorno qualcuno faccia riferimento a questo precedente”.

Dopo una maratona notturna, per l’aula di Montecitorio oggi è di nuovo no-stop fino alle 20, quando, minuto più o minuto meno, l’aula arriverà al voto finale. Con probabile assenza dall’aula delle opposizioni che meditano di non prendere parte al voto per inchiodare ogni deputato, ministro e forse lo stesso premier al proprio seggio per votare, approvare e prendersi per intero la responsabilotà della norma.

(Tratto da Virgilio Notizie)