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Solidarietà a Pietro Di Costa,Gennaro Ciliberto e Luigi Bonaventura

COMUNICATO IMPORTANTE
Nella serata di mercoledì 11 u. s. a Roma si è verificato un fatto di una gravità eccezionale.
Davanti al palazzo del Viminale – alcune ore dopo che avevamo avuto un incontro con il V. Ministro degli Interni Bubbico insieme a Gennaro Ciliberto ed alle rappresentanti di Change. org che hanno promosso la raccolta di 40.000 firme in favore di questo nostro amico Testimone di Giustizia – è stato ammanettato Pietro di Costa, Testimone di Giustizia.
Pietro Di Costa e Gennaro Ciliberto, poi, sono stati trasportati presso un presidio di polizia e, successivamente, presso altro centro dove sono state fatte le loro riprese fotosegnaletiche e delle impronte digitali.
Sono stati rilasciati alle 4, 20 del mattino successivo con una denuncia in concorso non sappiamo per quale reato.
Non vogliamo entrare nel merito perché questo è un compito che spetta al Magistrato e noi siamo rispettosi dell’autonomia dei ruoli ai quali ognuno è chiamato a svolgere.
Noi eravamo stati insieme a Pietro Di Costa e Gennaro Ciliberto dalla mattina fino alle 17 circa, ora in cui li abbiamo lasciati per far rientro al nostro luogo di provenienza.
Onorati, come è nostro costume, di stare in istrada od altrove a mangiare anche un panino con chi, come noi, non a chiacchiere ma con i fatti, espone la propria vita per servire la Giustizia e far catturare pericolosi delinquenti.
Orbene, ci vediamo costretti a prendere atto di una situazione che ci ha indotti, nell’arco di una sola settimana, a venire a conoscenza di due avvenimenti di estrema gravità:
1) l’arresto a Brescia di Luigi Bonaventura, Collaboratore di Giustizia;
2) l’arresto a Roma di Pietro di Costa, Testimone di Giustizia e l’accompagnamento di Gennaro Ciliberto – insieme a Di Costa – per la ripresa fotosegnaletica e delle loro impronte digitali.
Spetterà ora a chi di dovere accertare dinamiche, cause e responsabilità.
A noi spetta il diritto di un giudizio finale, appena sarà fatta chiarezza su entrambi i fatti suesposti.
Per il momento, nell’esprimere i nostri sentimenti di vicinanza e solidarietà a Luigi Bonaventura, Pietro di Costa e Gennaro Ciliberto, possiamo dire solo una cosa:
non c’è pace per coloro che, pur nella diversità dei singoli ruoli svolti, sono accomunati dall’impegno della lotta contro le mafie.
LA SEGRETERIA DELL’ASSOCIAZIONE A. CAPONNETTO