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Si sta lavorando sulla proposta di legge per i Testimoni di Giustizia.

C’è scontro tra magistrati e politici???
Le riflessioni del procuratore DNA Franco Roberti aprono a riflessioni di cui l’Associazione Caponnetto se n’è occupata

Testimoni giustizia:Roberti, ok testo legge, alcune critiche

Su cambio generalità allargato rischi come a tempi dissociazione
16:36 – 26/10/2016 

(ANSA) – ROMA, 26 OTT – “Grande apprezzamento” per la proposta di legge sui testimoni di giustizia è stata espressa oggi in Commissione Giustizia alla Camera dal procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Franco Roberti. Tra le criticità evidenziate, il fatto che “la proposta di legge sembra non risolvere il tema di fondo, ovvero se dopo la testimonianza gli stessi testimoni debbano essere occultati ai fini della protezione o debbano essere protetti nel luogo in cui vivono come figure di legalità”.

Roberti ha chiesto poi di rivedere il limite temporale di durata del programma di protezione (la proposta di legge prevede che dopo 7 anni di programma di protezione o ci sia il ritorno a casa del testimone o il suo cambio di generalità ndr). Critiche sono arrivate anche al fatto che i cinque parametri previsti per essere testimoni di giustizia debbano essere contestuali e perplessità sulle figure dei referenti: “chi li sceglie? Dobbiamo fare un albo come per gli amministratori giudizi?”. Piuttosto, per Roberti, bisogna “far funzionare il Servizio di protezione, magari potenziandolo in tema di risorse e aggiornamento professionale”. Dubbi infine il procuratore nazionale li ha espressi sul cambio di generalità allargato, previsto dall’articolo 21 del testo esaminato, e che si rivolge a coloro che facciano parte di famiglie mafiose ma non abbiano commesso reati, siano all’oscuro dei crimini commessi e vogliano uscire da quei contesti: secondo il procuratore nazionale il rischio è che questi soggetti possano rendere false dichiarazioni dissociative e poi vivere alle spalle dello stato.

La Commissione Giustizia ha risposto che accoglie le preoccupazioni espresse dai magistrati e si impegna ad una riformulazione dell’articolo 21 “per allontanare il rischio di un abuso di questa norma: lungi da noi il desiderio di realizzare un meccanismo che ricordi la dissociazione”.

Il magistrato Maurizio de Lucia ha infine reso noto che oggi sono un’ottantina i testimoni di giustizia in programma di protezione e di questi 24 vittime di usura e 35 di estorsione. (ANSA). 

http://www.regione.vda.it/notizieansa/details_i.asp?id=251142