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Schiavone story, di Arturo Gnesi, Sindaco di Pastena (Fr)

L’EFFETTO SCHIAVONE … OSPITE DELLA TRASMISSIONE “MONITOR” SU LAZIO-TV E’ stato tolto il segreto di Stato alle dichiarazioni che il pentito di camorra Carmine Schiavone rese dinanzi la commissione parlamentare che si occupava del ciclo di rifiuti. Trascrizioni che hanno suscitato clamore, allarmismo e stupore per alcune frasi suggestive quali “non poteva esistere la camorra o la mafia se lo stato non voleva” oppure che la zona sud di Frosinone fosse subalterna al dominio dei casalesi. Vengono spiegati le triangolazioni commerciali con le quali si introducevano in Italia armi, droga e scorie radioattive, si allude alle navi dei veleni fatte inabissare nel Mediterraneo e soprattutto si parla dell’interramento dei rifiuti tossici su terreni e luoghi che sono stati dettagliatamente indicate alle forze dell’ordine e si narra del vorticoso giro di denaro durante la costruzione della terza corsia autostradale. Soldi che servivano a pagare la manovalanza criminale, ad addomesticare esponenti e funzionari pubblici e a corrompere gli uomini politici. Racconti inquietanti che hanno delineato una squallida immagine dell’Italia, una realtà paludosa e nauseabonda di quegli anni dove imprenditori, professionisti, politici , massoni e capi mafiosi decidevano dove e come smaltire i rifiuti tossici provenienti dalle industrie del centro-nord e da altri paesi europei mentre nelle desolate periferie meridionali la guerra tra i clan insanguinava le strade con agguati ed esecuzioni spietate. Storie note, altre avvolte dal mistero altre ancora manipolate da poteri occulti con depistaggi, menzogne, falsità e messe in scena per la salvaguardia di una inverosimile ”ragion di Stato” Il risultato palese, ovvio e scontato che conosciamo tutti, è che costoro hanno avvelenato l’ambiente, contaminato i suoli e le acque e hanno fatto aumentare il tasso delle patologie tumorali e delle varie forme leucemiche. Un altro danno procurato da questa gigantesca attività criminale, è la stabilizzazione di un sistema che ha incentrato la sua forza sul voto clientelare e sulla corruzione necessaria per il raggiungimento e il mantenimento del potere. Adesso da più parti si levano grida di allarme e in molti sollecitano le verifiche di quanto testimoniato da Schiavone. Andiamo con ordine 1) Le dichiarazioni rese il 7 ottobre 1997 riguardano i fatti accaduti fino al 1992, ovvero il pentito ha parlato di personaggi e misfatti di cui è stato testimone fino al giorno della sua cattura e della sua detenzione in carcere. Questo significa che non ha potuto dare alcuna spiegazione riguardo a quello che è successo dopo soprattutto quando è stata costruita la linea ad alta velocità Roma-Napoli che ha attraversato dal nord a sud tutta la ciociaria riguardando anche il nostro comune di Pastena. 2) Si parla di dichiarazioni secretate, ma sarebbe più giusto definirle insabbiate o volutamente dimenticate perché erano sicuramente imbarazzanti per le istituzioni i riferimenti alla pericolosa ed omertosa alleanza tra alcune frange del mondo politico e quello della criminalità organizzata , tra quest’ultime e alcuni settori dell’imprenditoria e della massoneria. 3) Il 24 ottobre dello stesso anno,strano a dirsi, quindi un paio di settimane dopo che Schiavone aveva reso le sue dichiarazioni “secretate” dinanzi la stessa commissione parlamentare vengono convocati il questore , il prefetto e un ispettore della questura di Frosinone assieme all’assessore provinciale all’ambiente e ad un paio di parlamentari del territorio. Dagli atti resi immediatamente pubblici, c’è un invito alle forze dell’ordine per aumentare la sorveglianza sui cantieri utilizzati dalla Tav come discarica di materiale di riporto perché i clan della camorra li potrebbero utilizzare per interrare i rifiuti tossici. Viene espressamente fatto riferimento alle ore notturne durante le quali maggiore è il pericolo di smaltire illecitamente i rifiuti pericolosi. Il prefetto, secondo quanto riportato dalla relazione dattiloscritta si impegna a sollecitare i carabinieri ad eseguire questi controlli, tuttavia ritiene che in ciociaria il pericolo delle infiltrazioni camorristiche è pressoché inesistente e che il territorio non offre particolari segnali di preoccupazioni rispetto a questo problema. Ad un cittadino normale verrebbe da chiedersi : ma durante quest’incontro qualcuno riferì delle dichiarazioni fatte da Schiavone il 7 ottobre ? Perché se i membri della commissione parlamentare hanno taciuto allora hanno commesso un grosso errore e se le hanno rese note c’è stato una banale sottovalutazione del fenomeno per tutti questi anni.
4) Intanto questo argomento interessa poco la società civile che sembra indignarsi, incazzarsi ma poi torna a dare il voto ad una classe dirigente che si infastidisce al solo accenno dell’argomento, una classe dirigente che non conosce e non sa cosa è accaduto in tutti questi anni, che non è informata e a volte non sa assolutamente nulla di quanto è successo in ciociaria. Questo vale per alcuni amministratori locali ma è valido, purtroppo, anche per gli alti rappresentati istituzionali che da anni bazzicano Roma e i centri di potere. Non ne sanno nulla e adesso qualcuno cerca di salvare la faccia o salvare la poltrona quando per anni non è stato in grado né di salvare la salute dei cittadini e né di salvare l’integrità della natura. 5) I partiti sono contenitori vuoti, apparati morti, lente e impacciate macchine organizzate per raccogliere il consenso sul territorio ma che non hanno mai affrontato queste tematiche nei loro congressi, nelle loro campagne elettorali e nei loro incontri con i cittadini. Partiti che danno l’impressione di aver paura di far venire a galla rapporti imbarazzanti e relazioni collusive di qualche loro grande elettore o addirittura di qualcuno di loro piazzato o eletto nei palazzi romani. Partiti spenti con uomini affetti da amnesia e da afasia, che fanno finta di non ricordare quanto è successo negli anni passati, che non dicono nulla delle porcherie che anche oggi accadono e che soprattutto sono legati da rapporti di appartenenza e di sudditanza con i capi-corrente che non vogliono insubordinazioni e disobbedienze. 6) La classe media, professionisti, tecnici, avvocati, medici, commercialisti, ingegneri, giornalisti, se ne fregano di rompere il sistema esistente, un sistema che ormai ricicla denaro sporco proveniente da attività illecite consolidate in anni di proficua attività illegale delle tante mafie esistenti in tutto il territorio nazionale, ciociaria compresa. Nessuno osa parlare e nessuno denuncia, in troppi hanno paura e anche se sanno di pratiche illecite tra pubblici amministratori ed imprese, spesso tacciono per paura di ritorsioni e di minacce. 7) I silenzi, la paura,la collusione e la corruzione non hanno generato ricchezza ma hanno messo in ginocchio l’economia e tante imprese sane ed hanno costretto imprenditori seri ed onesti a chiudere i battenti oppure a trasferire all’estero le loro attività produttive. E’ per questo motivo che le forze dell’ordine più che andare alla ricerca dei bidoni devono cercare i movimenti di denaro che oggi si spostano da un continente all’altro approdando nei paradisi fiscali dove fanno perdere le loro tracce. Ma se non saremo in grado di rintracciare il denaro della camorra non potremo mai impedirne l’infiltrazione sul territorio e la presenza nelle istituzioni. Intanto aumentano le malattie, come già documentato da studi condotti sia da università italiane e sia da quelle straniere, un’incidenza del 20-30% in più di persone che si ammalano soprattutto per la presenza di metalli pesanti rilasciati nel terreno e nelle acque dall’interramento dei rifiuti tossici . In provincia di Frosinone al momento nessuno si è occupato di queste problematiche e la asl forse inizierà, dopo il clamore delle dichiarazioni di Schiavone a monitorare le aree sospette. 9) Per quanto riguarda Pastena, è accertato, documentato da analisi di laboratorio, l’inquinamento di un terreno con arsenico, berillio, cadmio,vanadio ed idrocarburi e per tale motivo è stata vietata la coltivazione ed il pascolo. La gente è stanca, come me del resto, di parlare di queste cose mentre la classe dirigente locale è stata sempre estranea e ha cercato di ostacolare o affossare la faticosa ricerca della verità. Alcuni hanno tentato la via legale per impedire i sopralluoghi, altri la delegittimazione, altri l’alibi della compromissione del turismo, in tanti hanno girato le spalle perché sopraffatti dalla presunzione, dall’indifferenza e dal disinteresse. Persone vinte dai pregiudizi, incapaci di avere un pensiero libero o ancora sottomesse alla logica del voto clientelare. In realtà così non verranno mai svelate le misere storie di soldi, che hanno inaridito l’animo degli uomini, storie di complicità che hanno spento il desiderio di giustizia e di legalità, storie di convenienze e di paure che non consentono ad un popolo di liberarsi dei suoi incubi e dei suoi drammi. Storie alle quali si porrà fine se ci saranno persone sempre pronte a condannare coloro che , oltre a rubare denaro, rubano anche il futuro ai nostri giovani.