Domanda debole e presto si sentiranno gli effetti recessivi delle manovre correttive
Cosa non sanno gli italiani
Qual è il tasso di crescita, di inflazione e di disoccupazione nel nostro paese? Solo 4 italiani su 100 rispondono correttamente a queste domande. E non sono quelli che guardano la Tv
Nel corso del summit trimestrale, dove hanno partecipato economisti, associazioni di categoria e istituzioni, sono emerse preoccupazione sulle manovre di contenimento della spesa pubblica che potrebbero incidere pesantemente sulla ripresa
Il Gei stima una crescita per il 2010 che “non va oltre l’1%”. E, come ha detto il presidente, Lorenzo Stanca, “molti si aspettano che, il dopo Grecia e le misure sui conti facciano soffrire l’economia italiana”.
L’ottimismo di Stanca è riposto sulla tenuta delle commercio internazionale e del export – favorito dall’indebolimento dell’euro. Tra gli elementi di incertezza sul consolidamento della ripresa c’è anche il peso rilevante che la ricostituzione delle scorte ha avuto sull’espansione della produzione nei mesi scorsi.
E rimane pure il problema dell’occupazione che ha toccato livelli record e non accenna a diminuire.
Altri fattori di preoccupazione sono la sofferenza del settore delle costruzioni e le cose non vanno meglio per i comparti commerciale e industriale. Lo stop agli investimenti pubblici potrebbe peggiorare le prospettive.
In generale, la domanda interna resta «assai debole» e i dati pubblicati dall’Istat sul risparmio delle famiglie sono un indicatore preoccupante.