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.Riceviamo e pubblichiamo

.Riceviamo e pubblichiamo come da  autorizzazione ed espresso desiderio della Signora Franze’.Non possiamo che esprimere il mostro più profondo sconcerto e la  rabbia di tutti coloro che espongono la propria vita a rischi inenarrabili per servire la Giustizia e lo Stato di diritto e si vedono trattati in questo modo.La Signora Franzè ci ha preannunciato la presentazione di una querela con richiesta di danni a carico dei responsabili del Servizio Centrale Protezione del Ministero dell’Interno e noi dell’Associazione Caponnetto  possiamo già dire che ci costituiremo parte civile in suo sostegno e a sostegno della Giustizia.VERGOGNA !!!!
All’attenzione:- Ministero dell’interno,ministro Marco Minniti

-Commissione centrale ex art.10 sottosegretario Mansione

-DNA Roma dott. De Raho

-DDA Catanzaro dott. Nicola Gratteri

-Commissione parlamentare antimafia dott.ssa Rosi Bindi

-Associazione nazionale antimafia Caponnetto dott. Elvio di Cesare

DENUNCIA PUBBLICA

La sottoscritta Franzé Francesca,Testimone di Giustizia, intende denunciare l’ennesima attacco personale da parte del servizio centrale di protezione .

Nella giornata di domenica 5/11/2017 sono dovuta ricorrere urgentemente presso il pronto soccorso dell’ospedale dove sono sottocura in quanto la mia patologia di salute si è aggravata. Qui mi hanno prescritto un urgente visita neurologica e prescritto esami particolari riguardanti la mia patologia. Nella giornata del 10/11/2017 io presento ,con dovute riscontri documentati ,regolare richiesta tramite NOP in quanto non abbiamo introiti di guadagni ma dovremmo avere il diritto alla salute. Cosa gravissima mi viene notificato nel pomeriggio del 15/11/2017 che non ho diritto ad alcuna anticipazione per recarmi dal professore di cui sono sottocura perché a loro parere sono in debito di circa 15.000€ solo per essermi recata dai magistrati della DDA di catanzaro(questo già denunciato) . Sembrerebbe  in questo caso che il colonnello della seconda divisione e il contabile erano favorevoli al riconoscermi COME NEL MIO DIRITTO  a curarmi ma c’è stato un “stop” da parte del direttore Caridi. A questo punto,come nel passato e anche in questo caso,  il direttore si scaglia contro  la mia famiglia come se fosse un conto personale. Il mio status di salute è così peggiorato in quanto costretti  a vivere in una condizione di indigenza costretta anche a lavare il bucato dentro la vasca da bagno ; per non parlare della quantità di amianto presente a pochi metri da dove viviamo ,insomma un azienda agricola in aperta campagna in un ex granaio adibito a loculi che loro chiamano “monolocali”. Ma è una punizione di un qualcosa per essermi presentata alla DDA di cz anche su loro conoscenza di notifica? O di non avere abbassato la testa quando mi proposero di recarmi dai magistrati e dire di non volere essere testimoni di giustizia se volevo ottenere qualcosa? Io denuncio sotto le mie responsabilità il direttore Caridi per aver esercitato il suo grado di potere istituzionale contro la mia persona e la mia famiglia reputandolo personalmente RESPONSABILE di quello che è successo e potrà succedere e di quanto già denunciato alla DDA di cz con tutte le prove. Ancora una volta chiedo l’intervento con la massima urgenza delle massime cariche istituzionali come sopra riportato a fare luce su tale fatti delittuosi.

Concludo affermando e sostenendo che da quando vi è questo direttore tale Caridi ha esercitato abuso di potere costringendo e tenendo in ostaggio persone in stato di bisogno. Intendo precisare che esiste la DIGNITÀ di una persona e nessuno la può toccare nemmeno il direttore del servizio centrale .

Franzé Francesca

Autorizzo l’associazione Caponnetto- il dott. ELVIO DI CESARE alla piena divulgazione di questa mia denuncia pubblica.

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