Criminalità, nell’inchiesta antimafia di Cassino coinvolti due pontini
30/04/2019
di clemente pistilli
Anche due pontini tra gli arrestati dai carabinieri di Cassino, su ordine dell’Antimafia di Roma, nell’ambito di un’inchiesta su quella che è considerata un’organizzazione criminale impegnata nel traffico di droga, estorsioni e usura, che avrebbe operato nella città della provincia di Frosinone gestendo una base di spaccio nel quartiere popolare San Bartolomeo.
A finire ai domiciliari il 25enne Antonio Aniello, di Santi Cosma e Damiano, e Silvana Spada, detta “La Pazza”, 46 anni, originaria di Minturno e residente a Cassino.
Aniello è accusato di aver spacciato due panetti di hashish, del peso di circa due etti, e 45 grammi di marijuana, direttamente nel suo paese nel sud pontino, il 2 novembre 2015. Spada è invece accusata di aver tentato un’estorsione ai danni della moglie del titolare di una pescheria a Cassino, dopo un prestito usuraio.
Per gli inquirenti, inoltre, a rifornirsi di droga dal gruppo criminale cassinate, capeggiato dalle famiglie di origine nomade Spada e Morelli, sarebbero stati anche tossicodipendenti provenienti dal Golfo.