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Pubblichiamo un articolo scritto dalla giornalista Marilena Natale a proposito di una vicenda verificatasi nel Comune di Casaluce,in provincia di Caserta,dove l’Associazione Caponnetto é intervenuta in qualche convegno

Di Marilena Natale   

Negli ultimi anni, forze di polizia e magistrati, hanno scelto di parlare alle persone presenziando a convegni, andando nelle scuole, per cercare di educare alla legalità i cittadini. Normalmente in queste occasioni, capita che questi vengano fotografati con politici in foto di gruppo. Ed è proprio una foto di gruppo è stata messa su uno striscione elettorale  per le prossime elezioni da Nazzaro Pagano sindaco di Casaluce. Nella gigantografia si vedono, il procuratore di reggio Calabria Cafiero de Raho, il colonnello dei Carabinieri, il maresciallo della stazione, il vice dirigente del commissariato di Aversa i due loghi giganti della lista fanno da cornice.Ovviamente lo striscione è durato solo poche perchè le istituzioni hanno chiesto al primo cittadino di rimuoverlo. Prima di affrontare la questione, e doverosa fare una premessa. Come prima cosa, non è esiste una legge che vieta quello che ha fatto il sindaco Pagano,chi scrive non ha nulla di personale, verso il sindaco  e ne tanto meno è una persona che si fa imboccare le parole dall’oppossizione,quindi  chiarito il concetto andiamo avanti. Usare che ritrae il Sindaco Pagano e l’attuale Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Cafiero De Raho è stato scandaloso ed irrispettoso verso lo stesso Prouratore che più volte è intervenuto a Casaluce, con l’associzione Caponnetto.  Quelle foto potevano essere esposte ovunque, anche nel comitato, ma non  vicino i simboli elettorali, una strumentalizzazione sterile  Quel manifesto offende anche tutta l’inteligenza del popolo di Casaluce,  ognuno ha idee elettorale,diverse siamo in democazia ma non si può dire “vota noi che stiamo con i magistrati e se non ci voti sei un mafioso”. La storia ci ha insegnato che la camorra non bada a colori politici, anzi li azzera. La cosa più grave che la mafia ha creato negli anni e l’antimafia delle parole, non serve ostenare per dire io sono per la legalità e questo Pagano dovrebbe saperlo.

 

Concordiamo con le analisi fatte dalla giornalista la quale giustamente si sofferma sulla inopportunità di utilizzare ,da parte di esponenti politici  ed  a scopi propagandistici, foto che ritraggono magistrati,rappresentanti delle forze dell’ordine e rappresentanti delle associazioni antimafia riprese durante i convegni sulla legalità.