PD di Roma, Giano bifronte.
Da una parte dice di voler combattere le mafie, dall’altra discrimina chi, come noi, le mafie le combatte veramente e non a chiacchiere.
Con le commemorazioni, le fiaccolate in sordina ed altre pagliacciate del genere.
Durante la fiaccolata al Pantheon ci fu quasi impedito di esibire lo striscione dell’Associazione Caponnetto.
Avevano paura – ci fu detto – di una reazione da parte di quelli di Forza Nuova e della Polverini.
Come se di un’eventuale reazione fossero stati vittime loro e non noi!
Ai tempi di Marrazzo governatore del Lazio, ci fu una riunione della Commissione Sicurezza della Regione presieduta dalla Laurelli-PD-sul problema delle mafie a Civitavecchia.
Chi più di noi, che sul territorio di Civitavecchia stiamo lavorando da anni confezionando un dossier dopo l’altro, poteva essere informato?
Bene, fummo invitati con tante resistenze e dopo l’intervento di un consigliere, ma con artefizi ci fu impedito di parlare.
Fu data la parola a tutti, si arrivò ad una certa ora e si chiuse la riunione.
Chi scrive, il compianto Gigi Daga e Simona Ricotti furono costretti ad ascoltare le insulsaggini di qualcuno, senza poter dire una parola.
Ora Zingaretti e La Torre escludono l’Associazione Caponnetto dal Coordinamento della Consulta Antimafia istituita dall’Amministrazione Provinciale di Roma,
Consulta alla quale avevamo aderito con tanto entusiasmo e voglia di lavorare.
Il PD la vuole fare seriamente la lotta alle mafie o no utilizzando le energie di coloro che le combattono veramente e non a chiacchiere?