Se dovessimo esprimere un giudizio obiettivo sull’utilità dei vari Comitati, Commissioni, Osservatori per la sicurezza creati nel Lazio da Regione, Amministrazioni Provinciali, Comuni ed altri Enti pubblici finora, dovremmo essere drastici e cattivi.
Inutili!
Per non dire addirittura dannosi, considerati, peraltro, i costi determinati dalle varie spese per il personale, le indennità per consiglieri, consulenti, pubblicazioni e quant’altro.
Per ben due volte siamo stati invitati in audizione dalla Commissione Sicurezza della Regione Lazio, la prima sotto la gestione Marrazzo e la seconda sotto quella Polverini e per ben due volte abbiamo tentato, invano, di esporre le nostre tesi e di formulare le nostra proposte.
La prima volta all’ordine del giorno c’erano le infiltrazioni mafiose a Civitavecchia e tutti sapevano che noi eravamo al riguardo i più informati e documentati di tutti i presenti in quanto ci stavamo lavorando sù da anni.
Non ci hanno consentito nemmeno di parlare perché la Presidente, del PD, ha dato la parola a tutti riservandola a noi per ultimi, quando ormai la gente era andata o stava per andare via.
La seconda volta, nell’estate scorsa, convocati in audizioni per discutere i problemi della criminalità sul litorale romano a seguito dell’omicidio di Nettuno e delle bombe ad Ostia, dopo il nostro intervento ce ne siamo dovuti sentire di tutti i colori.
Preferiamo non parlare, al momento, della Consulta Antimafia costituita dall’Amministrazione Provinciale di Roma e del “modo” come sono stati scelti i soggetti chiamati a far parte del suo Comitato di coordinamento.
Basti solo dire che sia noi dell’Associazione Caponnetto che gli amici del CODICI siamo stati esclusi a vantaggio di sigle che esistono solo sulla carta…
La nostra autonomia da tutto e da tutti evidentemente non è apprezzata da taluni!!!