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Mafie in Abruzzo e Molise. L’Associazione Caponnetto apre una sezione in quelle regioni. Un appello ai cittadini onesti.

Riflettori accesi sul Molise e sull’Abruzzo, territori fino a qualche tempo fa considerati a torto “un’isola felice” dal punto di vista della presenza mafiosa.

La nostra Associazione ha voluto essere presente, aprendo una sezione operativa, con tutto il bagaglio della sua specificità e del suo modo di agire.

Un modo di agire fatto di osservazione profonda, di ricerca continua, di indagine e di denuncia di fatti specifici.

Niente retorica, niente commemorazioni, ma FATTI.

Abbiamo cominciato ad analizzare l’operato delle articolazioni dello Stato presenti sul territorio e l’inadeguatezza delle loro azioni.

Un’inadeguatezza determinata da un livello di disattenzione non più tollerabile data la gravità della situazione.

Le continue incursioni dei corpi speciali –DIA. GICO, Squadra Mobile di Napoli ecc- stanno a provare che quell’”isola felice” della quale si è parlato sempre ora è semplicemente un lontano ricordo.

E’ necessario ed urgente porre, da subito e prima che la situazione si incancrenisca, sotto la lente di ingrandimento “cosa” potrebbe nascondersi “dietro” i numerosi “villaggi turistici”! realizzati sulle direttrici Isernia-Campitello Matese o verso Roccaraso, monitorando proprietà, ditte appaltatrici e società immobiliari preposte alle vendite.

Si tratta di verificare se sussistano ipotesi di riciclaggio di denaro di provenienza illecita.

Come pure va verificata la fondatezza o meno delle insistenti notizie circa un massiccio traffico illecito di rifiuti, anche tossici, che ultimamente ha destato molto allarme nell’opinione pubblica.

Corre voce, al riguardo, che alcuni di quei rifiuti, oltre che nei territori nostri, siano stati o siano interrati anche nell’area San Vittore del Lazio-Cassino.

Invitiamo le forze dell’ordine della provincia di Frosinone a verificare se tale notizia sia fondata o meno e, in caso positivo, ad individuare e perseguire autori e mandanti.

Giova ricordare che già nel lontano 2000 destò molto allarme la notizia di massicce infiltrazioni mafiose nel nucleo industriale Pozzilli-Venafro, un’infiltrazione che sembrò manifestarsi anche attraverso l’acquisto sospetto di talune

attività economiche fatte, poi, fallire, con gravi ricadute negative sul piano occupazionale, dopo aver riscosso ingenti finanziamenti pubblici.

Il dato che più sconcerta è quello che riguarda gli interventi investigativi e giudiziari tutti effettuati da organi di altre province e di altre regioni, in particolare da parte della DDA e dei corpi speciali di Napoli, interventi finalizzati a “scoprire” che alcuni stabilimenti erano caduti nelle mani di prestanome della camorra.

Sono mancati, insomma, da parte degli organi locali un lavoro di “intelligence” e serie indagini di carattere patrimoniale per accertare la “provenienza” delle montagne di capitali investiti nei nostri territori.

Ci auguriamo, pertanto, che i presidi investigativi e giudiziari locali si attivino al meglio, prima che sia troppo tardi, per contrastare un’invasione mafiosa che è soprattutto di carattere economico.

Alla luce di quanto sopra, stiamo già facendo la nostra parte raccogliendo ed accorpando una serie di dati che quanto prima daranno vita ad un dossier che consegneremo nelle giuste mani.

Già abbiamo provveduto a fare i primi passi in questa direzione ed altri ancora ne faremo nelle prossime settimane.

Un appello sentiamo di rivolgere a tutti quei cittadini onesti che vogliano dare un contributo nella lotta contro il mostro delle mafie.

SEGNALATECI OGNI MOVIMENTO, OGNI INVESTIMENTO, OGNI COMPORTAMENTO, OGNI ATTO CHE POSSANO FAR SOSPETTARE FAVORITISMI A CAMORRISTI E QUANT’ALTRO.

Assicuriamo l’anonimato più assoluto.