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Mafia ad Aprilia.

Che la situazione ad Aprilia  fosse  da sempre delicata e pericolosa lo sanno tutti.Non é da ora.
C’é stato Frank tre dita,ci stanno gli Alvaro,c’ é stato l’omicidio Maio,quello di Don Bruschin a quattro passi,ci sono state le minacce e gli attentati all’assessore Chiusolo costretto a dimettersi ed a ritirarsi a vita privata.
E ci sono gli investimenti.
Per non parlare,poi,della situazione che sta nel territorio confinante,da quello di Pomezia,a quello di Anzio-Nettuno-Ardea ecc.,fino a Torvaianica ed Ostia.Terra di fuoco,insomma,dove le lingue si intrecciano e si sentono dialetti e  di ogni area geografica d’Italia e del mondo.
Questo é il quadro ,chiaro e netto.
Il problema é che manca la presenza attiva dello Stato e della società civile.
Della società civile perché mancano gli anticorpi,i sensori del territorio,i  soggetti che guardano,annotano,scavano e  ti segnalano le cose per darci la possibilità,a nostra volta,di segnalarle a chi di dovere,al centro.
Dello Stato perché ormai é nota e stranota  l’inadeguatezza degli apparati  istituzionali  pontini .In provincia di Latina sommersa da capitali sospetti non si fa intelligence,si fanno poche indagini patrimoniali,non si emettono interdittive antimafia.Niente di niente o giù di lì.
Se non fosse stato così,purtroppo,non avremmo avuta la necessità di interventi continui delle forze di altre aree geografiche del Paese.
E’ sempre così ,da decenni.
Mai che un’operazione sia partita in loco ,da forze del luogo!
Questa é la iattura di una provincia,quella di Latina,assediata da sempre dalle mafie,ma  governata da istituzioni flaccide,estremamente deboli e per di più  disattente – mettiamola così- oltre che negazioniste.Può sembrare,questa,da parte nostra, una contraddizione in termini ma non vogliamo infierite.Intelligenti pauca.
Una provincia  bollata da un ex Presidente del TAR di Latina come un territorio  sul quale ……….”la legalità é un optional”.
Parole che bruciano sulla pelle e che ti danno il senso,dette da un alto Magistrato e non da un quaquaraquà,di vivere sotto un regime  sudamericano  o  sudafricano dove la ricchezza crea censo e potere e tu che non hai né l’uno né l’altro sei uno schiavo,uno che conta zero.
Noi abbiamo tentato,come abbiamo fatto con il sud pontino,di metterci le mani per individuare i punti focali della infiltrazione mafiosa ma non ci siamo riusciti perché ,se non  ce la fai  a trovare localmente,una-due persone che abbiano l’occhio lungo,che sappiano “leggere” una tabella di una ditta costruttrice,uno scontrino di un supermercato,di un bar,di un ristorante e risalire,dopo aver fatto visure camerali e catastali,a chi c’é dietro,sbatti  con il viso contro il muro.
Ad Aprilia,come altrove,purtroppo,si pensa ad  un’”antimafia” di parole,di facciata,forse anche un tantino politicizzata,della  quale  non  si capiscono bene i confini dove finisce la politica e comincia l’antimafia e viceversa. Un’antimafia al grido di “Viva  Falcone e Borsellino” e tutto finisce là,senza capire che,così facendo,alla mafia,<anzi alle mafie,fai solo un baffo,nemmeno il solletico.
Se all’imprenditore in odor di mafia,sia esso siciliano,campano,calabrese o apriliano o formiano o vattelapesca,al politico  corrotto,al nullafacente con la Ferrari ed ad ogni altro soggetto sospetto non ti ci metti addosso e gli vai,così, a guardare anche il colore dei calzini e gli fai le pulci,non capirai mai niente.
Occorrono “zappatori”,non chiacchieroni ed attori.
I sensori del territorio.
E noi,purtroppo,in quell’area non ne abbiamo trovati finora.
Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.
Deve venire la Guardia di Finanza da Catania per  scovare ad Aprilia i beni dei Mazzei perché ad Aprilia nessuno se n’era accorto .E chissà quanti altri……. Mazzei ci sono che hanno investito tonnellate di soldi sul territorio!!!!!!!!
Anni fa venne a trovarci un Colonnello della DIA il quale voleva alcune informazioni.Nel corso di quell’incontro ci disse alcune parole che ci sono rimaste impresse nella memoria. Ad una nostra domanda :”perché viene da noi e non da altri””?,ci rispose .” perché a noi servono notizie precise,fatti,nomi e cognomi.I magistrati,per poter agire,hanno bisogno di carte,cose concrete e non di trattati di sociologia o di storia”.Lapidario!
Ecco,per poter colpire le mafie ed i mafiosi occorrono fatti e non chiacchiere.Con le chiacchiere non si fa antimafia !!!!!!! Si raccoglie quello che hai seminato e semini!!!!!!!!!!!!!