L’ASCOM di Terracina ha scritto al Ministro Alfano una nota con la quale risolleva il problema degli investimenti “sospetti” in città.
Conosciamo la serietà e la sensibilità del Presidente dell’Associazione e gli siamo grati per aver posto nuovamente all’attenzione del Governo un problema drammatico.
Non si aspetti, però, granché, visti i precedenti.
Il “caso Fondi” è, al riguardo, emblematico.
Noi riteniamo che dovrebbe cambiare il destinatario della richiesta d’intervento, rivolgendosi più che al potere politico a quello investigativo e giudiziario e, comunque, a Roma.
Stiamo dicendo da anni che, per quanto riguarda gli investimenti della criminalità organizzata, Terracina è collegata da un filo rosso a Fondi ed anche a San Felice Circeo, se non anche a Sabaudia.
Il fenomeno, pertanto, va inquadrato tenendo conto di quel filo rosso.
Noi abbiamo appena terminato un’azione di monitoraggio su Terracina e ci accingiamo a consegnare a chi di dovere le risultanze della nostra indagine. Nei prossimi giorni andremo a Roma per assolvere a tale incombenza.
Terracina ha per fortuna ottimi investigatori della Polizia di Stato e dei Carabinieri. Meno, purtroppo, della Guardia di Finanza.
I cambiamenti, poi, intervenuti in questi giorni nella dirigenza della Procura della Repubblica di Latina, con la venuta di un nuovo Procuratore Aggiunto, ci lasciano ben sperare.
Restiamo, perciò, a disposizione del Presidente dell’ASCOM di Terracina per un confronto e per un’azione comune sul problema.
Ass. A. Caponnetto