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La sconcertante inerzia di Gaeta… ”provincia di Casale”!

Gaeta, al contrario di Formia che dista da essa appena 6 chilometri, non ha mai espresso, fatta quale rara eccezione, una classe politica di alto profilo.
Tanto meno la sta esprimendo da qualche anno in qua.
Solo sul versante politico di sinistra si è manifestata e si manifesta una certa vivacità rispetto ad uno stato sconcertante di torpore politico ed intellettuale che ha relegato la città ed il suo territorio ad un ruolo di emarginazione e di sottosviluppo davvero preoccupanti.
Se si tolgono, infatti, alcune esigue minoranze che fanno capo al PRC e, più recentemente, al M5S, nessun altro soggetto politico gaetano si sta mostrando all’altezza di saper giudicare le dinamiche sociali e culturali in atto nel territorio e nel Paese e di agire di conseguenza.
Lo stesso PD è vittima ed autore al contempo di un ‘inerzia culturale e politica che la fa assomigliare più ad una forza conservatrice e di destra che non ad un soggetto moderno ed innovativo.
In questo quadro sconcertante, è maturata una situazione che ci sta preoccupando e non poco in quanto è in corso avanzato una vera e propria mutazione, oltre che culturale e sociale, anche etnica, mutazione che sta addirittura cambiando mentalità e costumi fino a ridurre la città al ruolo quasi di un luogo dell’estremo sud del Paese.
Con tutte le conseguenze che questa cosa comporta.
“Formia e Gaeta, provincia di Casale”, ha definito le due città l’ex boss della camorra Carmine Schiavone.
Con una differenza fra di esse che vede Formia reagire con le lodevoli iniziative che sta mettendo in campo la nuova amministrazione comunale e con il dibattito vivace in corso fra alcuni partiti e gli stessi cittadini, mentre Gaeta dorme sonni profondi.
Infatti, se ancora una volta PRC e M5S, si muovono ed assumono iniziative tese a contrastare l’insensibilità e l’inerzia degli altri, PD e destra sono completamente inerti e silenziosi.
Davvero sconcertante.
Eppure Gaeta, come tutto il sud pontino, vedono da anni le proprie economie e non solo nelle mani di gente che viene da oltre Garigliano al punto da farle classificare come “provincia di Casale”.
Settore edile, commercio, attività portuali e qualsiasi altra attività economica sono ormai controllati quasi completamente da elementi estranei al tessuto locale e le cui disponibilità economiche hanno una provenienza ai più ignota.
Questo mentre il mercato delle locazioni ha indotto mezza popolazione gaetana a spostarsi in altre città, soppiantata subito da gente… “. di Casale”.
Un’amministrazione comunale ed una classe politica avvedute avrebbero dovuto a questo punto porsi il problema, se non altro per non correre il rischio di essere accusate oltre che di
incapacità e di inadeguatezza, anche di oggettiva collusione, per la loro inerzia, con soggetti appartenenti alla criminalità organizzata,
Così, purtroppo, non è stato e così non è.
Oggi sia il M5S che il PRC hanno richiesto all’Amministrazione di destra di Gaeta di istituire l’Osservatorio Comunale contro la criminalità così come proposto dall’Associazione Caponnetto, cioé, composto NON da consiglieri comunali ed esponenti politici, ma SOLAMENTE, da Magistrati, forze dell’ordine, associazioni antimafia, come sta facendo Formia.
Ma ancora una volta, a quanto pare, Gaeta tace e resta inerte.
Ed anche il PD è sordo, cieco e silenzioso!