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LA RISPOSTA DI FRANCA DECANDIA AL COMMISSARIO DELL’ANTIRACKET  CUTTAIA CHE CHIEDE AL GOVERNO DI CAMBIARE LA NORMATIVA

Gentile Commissario Cuttaia, per la verità in questi anni alla legge ci hanno già messo mano .ma non certo per migliorare le condizioni delle vittime. Ora che pare sia in procinto di lasciare si rende conto che esistiamo anche noi? Che i tempi delle vittime non sono gli stessi della burocrazia e dei suoi funzionari e di quelli delle Prefetture? Che i.nuclei di valutazione delle Prefetture spesso composti da commercialisti ex bancari e qualche ragioniere non.sempre capiscono a fondo la metodologia per quantificare i giusti danni e si riuniscono quando fa loro comodo. Parla di diminuite denunce, ma come con tutte le passeggiate e i convegni che ha fatto con la Fai non siete riusciti a convincere la gente a denunciare e ci sono riuscita io? Lei parla di convenienza della denuncia, frase del Paladino. Grasso che fece riempire le città di manifesti, tanto pagavano i cittadini, con scritto DENUNCIARE CONVIENE.

Parte già male, intanto denunciare è un dovere civile, poi se vi è la convenienza certo è meglio

Ma non si possono tenere le vittime in balia di dipendenti pubblici anni e anni. Le vittime nel frattempo perdono tutto.e molti falliscono. Non si possono mettere incompetenti nelle Prefetture a gestire le vittime, ma non si può pensare neppure che sia possibile se non si è graditi, che il suo ufficio si comporti come fa discriminanti le Associazioni.. Dice una frase, cinismo. Ma quello c’è già a sufficienza, quando per una lettera o meglio una Pec in cui.si chiedevano per l’ ennesima volta notizie di pratiche di vittime di mafia e camorra che aspettavano da anni, pec che criticava i lunghi tempi, cioè l’ operato non proprio veloce e preciso a volte del suo.ufficio, la sottoscritta venne redarguita in maniera durissima, minacciata addirittura di denuncia penale e bandita dal suo ufficio dove solo due mesi prima era stata ricevuta con tutti gli onori insieme a una delegazione dei miei dell’ Anvu

Ci disse Lei che siccome sapeva che lavoravano bene. Il dott Giuffrè che lo aveva preceduto sapeva che lavoravano bene e sopratutto con gratuità .e ci aveva elogiato . Lei ci disse che avremmo sempre avuto la sua più ampia disponibilità

Il risultato lo sappiamo entrambi, ciò non toglie che i ns assistiti hanno avuto I loro diritti, tutti, lei mi stimava e stimava l’Associazione fino al giorno in cui una mia collaboratrice che può testimoniare non ha visto li dentro Tano Grasso, e nonostante avessimo noi appuntamento prima chiaramente lui entrò per primo e dopo aver chiesto chi fosse la signora a un’ impiegato.Dopo di che uno dei suoi fino allora disponibile funzionario col quale avevamo contatti diretti, col suo accordo ogni.martedi’, uscì e disse che da quel giorno per le pratiche avremmo dovuto inviare Pec, non mail , Pec. Bé aveva parlato il boss e al boss si.deve ubbidire, anche se io nel mio incontro con sei testimoni le dissi, lei ci sta dicendo che saremo I suoi referenti più veri perché più di altri rappresentiamo le vittime, perché è associazione creata da vittime, composta da vittime, io le risposi, aspetti di incontrare Tano Grasso e parlare di me, non sarà più così e la priorità che ora dice di avere, le vittime, passeranno in ultimo piano.Tutto come previsto. Ora pensa che va rivista la legge, certo ma non da Fai e dai suoi accoliti, si dovrà rivedere la Legge con le associazioni che hanno davvero fatto antiusura e antiracket non business sul dramma delle vittime. Parla di tempi lunghi, lei ora? Io ne parlo da vent’anni. Ha ucciso più gente la burocrazia estrema, di quanto ha fatto usura e racket. E le associazioni che rimarranno, poche se come spero verranno levati i finanziamenti milionari dovranno avere parte attiva in tutto l’ iter delle pratiche. Il nucleo di valutazione dovrebbe essere composto dalla polizia tributaria, loro sanno come calcolare anche i danni che non si vedono come dice lei e. sanno anche che le vittime non possono aver rispettato denunce redditi o altro. Va modificato il comitato, e ci vanno dentro a rotazione tutte le associazioni non solo Fai o Addio Pizzo o l’ altra,che stanno li da ventanni. Poi le vittime devono avere la possibilità di dire la loro, non hanno la peste, non sono menomati mentali, viene a loro impedito di parlare col comitato per.spiegare problematiche, perché? Sa che ci sono state persone in comitato che hanno minacciato le vittime con frasi tipo, o ti fai seguire da me come professionista oppure non prenderai mai i soldi.. Vero glieli ho fatti poi prendere io. Sa che nel comitato ci sono state persone indagate, pare ora ce ne sia una a processo, e uno addirittura ha partecipato ai comitati dei primi del 2017 e si era dimesso dalla sua Associazione da mesi. Praticamente una persona comune decideva del destino delle vittime. Lei sa che è stata in comitato una persona con il marito indagato per estorsione. Lei sa che pseudo vittime di associazioni rappresentative hanno preso i soldi sono stati poi arrestati per associazione mafiosa o altri reati gravissimi. Mi spiega poi come associazioni rappresentative con vicepresidenti e membri del consiglio direttivo in carcere possano restare iscritte all’ albo e altre che magari lavorano come pazze ma non hanno milioni di euro di soldi pubblici, per fare libri, fiction. convegni, seminari vengono cancellate? Si ha ragione va modificata la legge, va quasi rifatta, va data più voce alle associazioni vere di volontariato, sopratutto quelle con esperienza e preparate ma che lavorano sul territorio da oltre vent’anni. Non sono cerebrolese le vittime e magari un incontro a livello almeno regionale o provinciale nelle Prefetture si può fare quantomenom ogni sei mesi, con le Associazioni il Prefetto e i funzionari delegati. Magari va nominato in maniera diversa il Commissario Straordinario, non più Prefetti scelti finora non dal governo o dal Ministero ma dai Guru padroni dell’ antiracket, che davano ordini prima al ministero, poi agli amici parlamentari. Prefetti che devono andare in pensione con una stellette in più. No mettiamoci gente giovane, funzionari della Dia, Comandanti delle forze dell’ ordine che si siano distinti in operazioni contro la criminalità, contro la mafia, gente che capisce il dolore delle vittime e la ferocia dei carnefici, gente con tanto cuore.

Ma cambiati come il comitato ogni due anni, e vanno ormai cambiati anche molti funzionari del suo ufficio impregnati della Fai fino all’ osso, è anche naturale se ne era Commissario e padrone il Presidente, quell’ associazione spadroneggia. Ecco se ci saranno questi cambiamenti con le vittime risarcite entro sei mesi, io le metterei la firma col mio sangue. LE VITTIME RICOMINCERANNO A DENUNCIARE. RICOMINCERANNO AD AVERE FIDUCIA. COME FANNO ORA AD AVERE FIDUCIA QUANDO LEI PER PRIMO LI HA RIPUDIATI E CI PERCHÉ MI CI METTO ANCHE IO , RITIENE PERSONE INFERIORI? PERCHÉ NON È ANDATO QUEL GIORNO DEL RINVIO A GIUDIZIO A DAR FIDUCIA ALLE VITTIME CHE HANNO DENUNCIATO GLI SPADA, MA ERA STATO IN PUGLIA CON LA FAI CHE SI COSTITUIVA IN GIUDIZIO, MAGARI COL VICEPRESIDENTE DI LI’ A POCO ARRESTATO PER ASSOCIAZIONE MAFIOSA? QUANDO SI FANNO ARRESTI PER USURA ED ESTORSIONE LE FORZE DELL’ ORDINE DEVONO INFORMARE LE PARTI OFFESE CHE POSSONO ESSERE AIUTATE. PARLO DI IMPRENDITORI, DAL SUO UFFICIO COME FACEVA IL DOTT LAURO, DEVONO PARTIRE PER I COMANDI DI TUTTE LE CITTÀ I NOMI.DELLE ASSOCIAZIONI DELLA ZONA, ANCHE SE NOI LAVORIAMO DAL VENETO ALLA SICILIA. DIRE DI RIVOLGERSI ALLE PREFETTURE, LEI SA QUANTI IMPRENDITORI HANNO DENUNCIATO E NULLA SAPEVANO DELLA LEGGE108 E DELLA 44? PER UNA VOLTA SONO D’ ACCORDO CON LEI, MODIFICHIAMO, MA PROPRIO TUTTO.

FRANCA DECANDIA PRESIDENTE ONORARIO E FONDATRICE ANVU con Monica Nassisi Francesco Petrino Paolo Bocedi Ivano Giacomelli Elvio Di Cesare Enzo Guarnera Giuseppe Alonzi Giuseppe Marzotto Mariangela Palmisano – Consoli Manfredi Zammataro Carmela Argetta Rosario Cunsolo Gianluca Maria Calì Daniele Pesco Daniele Ventura Massimo Simeone Raffaele de Felice Ferdinando Salerno Pino Igli .