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La nostra risposta ad un cittadino onesto che ancora si indigna

Intanto auguri anche a te e famiglia.
Mi poni delle domade alle quali francamente è difficile rispondere.
Certe volte ti prende lo sconforto e ti domandi se ancora viviamo in uno stato di diritto o, al contrario, in uno in cui la criminalità è premiata.
E, credimi, l’allusione non è solamente al caso Fondi, ma, piuttosto, al vissuto quotidiano.
E tu ne sai qualcosa!
Ma ognuno di noi ha il DOVERE, almeno per amore ai propri figli e nipoti, di tentare di fare qualcosa, se non altro per non correre il rischio, domani, di ricevere sputi sulla propria tomba.
Chi, come noi, ha creduto nei valori etici, non può tirarsi indietro. Gli altri facciano quello che vogliono.
Io sono stato educato a non voltarmi mai dall’altra parte e a non essere annoverato fra i tanti vigliacchi responsabili della rovina di questo Paese.
Preferisco pagare amaramente, come ho sempre pagato, ma morire con la coscienza a posto.
Il resto non mi riguarda.
Il fatto, poi, che ci siano ancora persone come te che riescono ancora almeno ad indignarsi mi incoraggia a continuare.
E, credimi, di tali persone oneste ce ne sono ancora tante, tantissime.
Il problema è che esse, purtroppo, vivono ed operano ognuna per conto proprio e non fanno rete o, se la fanno, la fanno con obiettivi diversi, senza concentrarsi tutte su uno-due.
Per questo motivo io ho scelto solo quello dell’antimafia. E, malgrado le tante delusioni che subisco quasi quotidiamente, continuerò così fino alla morte.
Un abbraccio