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La nobile lettera di un cittadino perbene terribilmente violentato da taluni agenti di Polizia dei quali chiediamo la punizione. Quello che è capitato a Gennaro Ciliberto e Pietro di Costa, due Testimoni di Giustizia, l’11 dicembre davanti al Viminale

Numero 23/2013
Alla C.A. S.E viceministro On .Bubbico
E p.c Dott.ssa Rabuano Capo Segreteria Vice Ministro
Lettera di
Gennaro Ciliberto
Ogni uomo è libero di credere in ciò che egli “crede”Ed io ho sempre creduto nelle forze di polizia e nella Magistratura.Ho sempre vantato il grande sacrificio degli operatori di Polizia,e ho sempre solidarizzato con chi con enormi sacrifici svolge questo lavoro/Missione.Quello che però non mi sarei mai immaginato, sognato,e se me lo avessero scritto non avrei creduto ai miei occhi .Non bisogna fare di tutto un erba un fascio, ma devo ora sfogare la mia “rabbia”per un ‘umiliazione che nessuno uomo onesto ed incensurato cittadino dovrebbe .subire.Nella sera tra 11 dicembre e la mattina del 12 dicembre io e il sig. DI COSTA siamo stati trattati come pericolosi criminali ricercati .Non entro nel merito delle accuse promosse, ma sin dal primo momento mi oppongo poiché non sussiste il reato, ma questo lo accerteranno i Magistrati.L’indignazione pari allo” schifo ” totale e lascia un sapore di “amarezza e delusione” che non potrà mai scomparire, come non potrà mai scomparire il trauma dell’umiliazione subita quando un operatore di polizia mi girava il capo per foto segnalarmi e mi premeva la mano per le impronte digitali da comparare con il sistema informativo della polizia, per cercare qualche mio coinvolgimento in atti delittuosi, come lo  scoprirsi il dorso per procedere alla visione di tatuaggi….Sembrava un film , un incubo , ma tristemente lo stavo vivendo davvero.Quel rumore delle manette in quell’auto della polizia che viaggiava a tutta velocità sballottandoci come palle da bowling.Quel grido di aiuto inascoltato, quasi deriso, tutto perché?Ora mi chiedo perché?Perché è accaduto ?Io ora sono “ferito” e non posso che affidare il mio diritto di tutela dei diritti di cittadino incensurato alla Magistratura, la quale sicuramente chiarirà.Mi dicono “ sei uno di noi ……..Sei forte, in gamba .”……Ma poi ??????Questa mia lettera deve restare memoria del fatto che tutto ciò che ho subito in quella sera del 11 dicembre 2013 è stata una violazione della dignità umana, un atto che infanga i moltissimi operatori di Polizia che per più di 35 giorni mi hanno dimostrato solidarietà, vicinanza e reciproco rispetto ….Io ho perdonato chi ha commesso materialmente questo atto …Li perdono , ma non voglio che tutto questo possa accadere di nuovoSe ho dato la mia vita per la legalità voglio continuare a credere che sia stato frutto di un azione isolata ed individuale .Grazie a tutti .
Roma 16 Dicembre 2013