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LA CAMORRA DI MARCIANISE

LA CAMORRA DI MARCIANISEPiù leggiamo e più rimaniamo sbigottiti: di mattina faceva il professore poi neanche il colletto bianco del clan Belforte, ma vero e proprio manovale del pizzo. E a questo punto la candidata e l’elezione della figlia di Roberto Trombetta nel consiglio comunale lascia sconcertati

In calce altre dichiarazioni dei pentiti Domenico Cuccaro e Michele Froncillo. Salta fuori il nome di un altro imprenditore che consegnava i soldi delle estorsioni al prof.
MARCIANISE – Stupisce che uno che come Roberto Trombetta sia rimasto a piede libero fino a pochissimo tempo fa. Il professore di scuola media non era un colletto bianco, uno che, in maniera defilata, faceva favori alla camorra con discrezione ma operava dentro al clan in nome e per conto del fratello Luigi, Boss e per un certo periodo reggente del clan Belforte fino al suo arresto.

Dalle dichiarazioni, che pubblichiamo in calce, precisamente quelle dei collaboratori di giustizia Domenico Cuccaro e Michele Froncillo, saltano fuori altri episodi importanti e sconcertanti, un’altra estorsione ad un imprenditore del gas localizzato nei pressi del cimitero, anche in questa circostanza come era capitato per altri attività economiche, vessate direttamente dal fratello Luigi, anche in questo caso è Roberto Trombetta a riscuotere materialmente e personalmente la tangente con contestuale consegna dell’elenco delle sue vittime al cassiere designato Bruno Buttone.

Insomma, il professore Roberto Trombetta si comporta come un esponente del clan, completamente allineato a quelle che erano le attività criminali dello stesso rispetto alle quali si configurava come vero e proprio braccio operativo.

Diventa ancora più sconcertante al riguardo la decisione, assunta a suo tempo, da Gerardo Trombetta, cugino diretto di Roberto e Luigi Trombetta, di candidare e fare eleggere in consiglio comunale proprio la figlia di Roberto Trombetta.

 

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PUBBLICATO IL: 23 maggio 2016 ALLE ORE 19:48

fonte:www.casertace.net