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Gaeta, Traditi dal cantiere in zona instabile

Latina Oggi, 9 Novembre 2018

La cricca delle sanatorie edilizie al Comune di Gaeta scoperta indagando su una concessione congelata per quattro anni

Traditi dal cantiere in zona instabile

L’insediamento per realizzare 14 appartamenti a Fontania non ha mai convinto e un viaggio a Cassino ha svelato gli intrecci

di GRAZIELLA DI MAMBRO

L’inchiesta sulla cricca delle sanatorie edilizie al Comune di Gaeta, che ora conta undici indagati, nasce per una maledetta leggerezza e qualche coincidenza. Nell’estate del 2015 la Procura di Cassino, a seguito di un’informativa dei carabinieri, comincia a seguire il curioso abuso edilizio della società «A&PP Group»; uno dei molti abusi di Gaeta che ancora oggi conta poco meno di duemila pratiche di sanatoria, alcune persino riferibili al condono degli anni Ottanta. A giugno del 2015 infatti la A&PP stava realizzando 14 appartamenti in una zona definita non stabile dal Genio Civile e per questo scattò il sequestro. Pochi mesi più tardi, quando già erano stati apposti i sigilli al cantiere di Fontania, Cristofaro Accetta, accompagnò il titolare della A&PP, Arcangelo Purgato (entrambi sono ora indagati) a Cassino per incontrare un geometra  del Genio Civile e cercare di sanare anche quel piccolo «problemino» della stabilità e sicurezza. Questo episodio viene contestato nell’indagine sulle sanatorie perché seguendole personeche avevanointeressi sul cantiere la Guardia di Finanza comprende che il giro dei favori è molto più ampio e riguarda le modalità di autorizzazione in sanatoria di svariate opere edili private di Gaeta. Nel momento in cui Accetta e Purgato vengono seguiti fino a Cassino, ossia il 22 ottobre 2015, gli indagati erano soltanto 5 e tra questi Lilia Pelliccia, la funzionaria che aveva firmato la concessione per il cantiere di Fontania al posto del dirigente effettivo, ossia Roberto Guratti, il quale aveva dichiarato il proprio conflitto di interesse per precedenti collaborazioni di natura privatistica con il titolare della società, Arcangelo Purgato. In seguito la stessa Pelliccia venne sentita in Procura e da quel momento l’attenzione degli investigatori si spostò sulla società cooperativa «Cajeta srl», amministrata da Giuseppe Di Caterino, che materialmente aveva eseguito i lavori del cantiere. Era già allora indagato anche il proprietario del terreno, ossia Silvestro De Pasquale. L’iter di quella concessione non aveva mai comvinto nessuno: la prima domanda per quei 14 appartamenti sotto la Flacca è del 2009, ma rimase bloccata per circa cinque anni. Il 25 febbraio 2013(ossia 4 annidopo la presentazione della domanda) nasce la società che poi effettivamente otterrà il permesso, ossia la «A&PP Grup», appunto, amministrata da Arcangelo Purgato, 50 anni di Villaricca, residente a Itri dove ha sede anche la società, in via Santo Stefano. Della «A&PP» Purgato detiene il 5% delle quote, il restante 95% è in mano a Patrizia Vitella, 53 anni di San Cipriano d’Aversa. La pratica si è sbloccata nell’estate del 2014 e a settembre dello stesso anno sono iniziati i lavori di sbancamento.