Camorra, arresti a Fondi e Sperlonga: reinvestivano nel settore immobiliare i capitali di provenienza illecita
In carcere è finito invece Antimo Morlando, 56enne residente a Sperlonga che si trovava già ai domiciliari nella bella località litoranea. A sottolineare la pericolosità di quest’ultimo, conosciuto da molti con il soprannome di A Mucia, è lo stesso comunicato delle Fiamme Gialle. “Il gruppo camorristico – spiega la nota – si è rivelato attivo anche sotto il profilo militare con diversi episodi che attestano la partecipazione di Antimo Morlando ma anche di Salvatore Barbieri, Crescenzo Esposito, Francesco Russo e Cosimo Marino (tutti arrestati all’alba di ieri) ad attività estorsive o di matrice violenta o poste in essere per ottenere l’impunità per i delitti nel frattempo realizzati”.
Secondo le indagini il gruppo camorristico era riuscito ad operare indisturbato negli anni anche grazie allo stabile e determinante appoggio di insospettabili colletti bianchi: funzionari di banca e commercialisti sparsi per l’Italia il cui apporto si è rivelato cruciale per l’espansione dell’organizzazione. Un vero e proprio impero quello messo sotto chiave: 1.177 immobili, 211 veicoli, 59 società e 400 rapporti bancari per un valore di 700 milioni di euro. Alcune di queste proprietà si trovano anche nel sud pontino: a Gaeta, in particolare, sono stati sequestrati 11 immobili in costruzione mentre a Spigno Saturnia sono stati messi sotto chiave quattro terreni. Il gruppo criminale era legato a diversi clan attivi anche in provincia di Latina come i Mallardo e i Di Lauro. A gestire la speculazione edilizia erano invece Antonio Passarelli, Carmine e Gennaro Chianese. Arrestati, nell’ambito della stessa operazione denominata “Omphalos” (ombelico in greco proprio per il ruolo centrale della città di Bologna) anche Antimo Castiglione, Emanuele Di Spirito, Mario Ricco e Domenico Sangiorgi. Ai domiciliari Teresa Gervasio e Puca Pasquale.