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Finalmente durante la trasmissione Monitor di Lazio Tv tutti cominciano a parlare di radicamento delle mafie in provincia di Latina. Ma non sono già scappati i buoi dalle stalle?

“A ROMA TANTO DENARO SPORCO”, HA DETTO MARRAZZO

Quando noi polemizzavamo con l’ex Prefetto Serra, che sosteneva che a Roma… “non c’è mafia”, nessuno è intervenuto a sostenerci.

Oggi c’è la corsa a chi grida più forte sulla presenza della criminalità nella Capitale e nell’intero Lazio.

Meglio tardi che mai!

Roma ed il Lazio nei tentacoli dei clan e delle ‘ndrine?

Si sapeva da almeno 30 anni.

Fortunatamente abbiamo la DDA che si muove e si muove bene!!!

Ieri sera, giovedì 24 ottobre, c’è stata una interessante trasmissione di “Monitor” su TV Lazio con la partecipazione del Procuratore Capo di Latina Mancini ed il Sindaco di Formia Michele Forte.

Si è parlato di mafie in provincia di Latina, finalmente fuori dai denti.

Sconcerto hanno provocato le parole del Sindaco UDC di Formia, l’ex Senatore Forte, il quale ha mostrato letteralmente di cadere dalle nuvole circa la presenza e le attività della camorra che ha messo le mani sull’edilizia e nel commercio, soprattutto, di Formia e di tutta la provincia di Latina.

Ma altrettanto sconcerto hanno determinato le parole del Procuratore Capo della Repubblica, il quale, con un’inversione di marcia a 360 gradi, ha sostenuto che egli in passato, quando affermava che in provincia di Latina non c’è un radicamento della camorra, intendeva dire che si riferiva… semplicemente all’occupazione militare… Chi l’aveva mai detto?

In effetti egli ha riconosciuto che la criminalità organizzata è penetrata massicciamente nell’economia e nella politica pontine. E non solo. Stiamo, infatti, monitorando alcune situazioni che riguardano Santa Marinella e la zona di Civitavecchia ed anche lì ci sono cose che ci stanno fortemente preoccupando.

Egli non ha detto, però, che anche l’indagine in corso su Formia è nata su impulso e sulla base di uno stralcio delle indagini da parte della DDA di Roma.

Egli, inoltre, non ha detto che, se non avessimo avuto a Latina un Prefetto della statura di Bruno Frattasi ed un colonnello dei Carabinieri dello spessore di Rotondi, anche il “caso Fondi” non sarebbe emerso in tutta la sua gravità.

Rotondi, purtroppo, è stato già trasferito e Frattasi viene insultato e a mezza bocca minacciato di trasferimento, mentre ancora il Consiglio dei Ministri non si decide ad adottare il provvedimento di scioglimento del Consiglio comunale di Fondi.

Nessuno, poi, vuole affrontare il vero nodo del problema: quello della collusione della politica con le mafie.

Ci sono noti esponenti politici, anche regionali, indagati per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, il 416 bis.

Qualcuno fa parte del Consiglio Regionale del Lazio.

Perché Marrazzo, la Laurelli e quant’altri non propongono al Consiglio un ordine del giorno che in certo qual modo manifesti le preoccupazioni dell’assise???

Gridare “al lupo al lupo “, quando l’intera Regione brucia sotto l’attacco dei clan, è riduttivo!