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Ed ora avanti con una “nuova” Procura della Repubblica sia a Latina che a Frosinone

Mancini e Gerunda sono andati via.

Avanti, ora, con una “nuova” Procura della Repubblica. Sia a Latina che a Frosinone.

Avanti con un attacco significativo ai patrimoni illeciti, ai livelli politici della corruzione, alle mafie.

Che sono tante.

Tantissime.

Ci deve essere una svolta, significativa, profonda.

Nella lotta alle mafie.

Ma a quelle vere, non alla manovalanza, all’ala cosiddetta “ militare”.

Quella dei pezzenti, degli esecutori, dei rozzi e degli analfabeti.

Quella è pericolosa ma si riesce a debellare mettendo in galera i capi.

Quella ancora più pericolosa è quella che comanda, dall’alto, i capi veri, che si mimetizzano e si annidano nella politica, nelle istituzioni, nelle professioni, nelle banche, nelle finanziarie.

I “colletti bianchi”.

Che stravolgono i piani regolatori, che depotenziano la magistratura e le forze dell’ordine con leggi fatte ad hoc, che lavorano nell’ombra per rendere inefficace il lavoro di contrasto. Che privano magistratura e forze dell’ordine di mezzi e risorse. Che disinformano la gente per addormentare le coscienze e le intelligenze.

Che attaccano i magistrati, i prefetti, i comandanti che vogliono fare sul serio, come Rotondi. Che insultano, denigrano noi perché non ci limitiamo a fare un’antimafia parolaia. E ci denunciano per farci demordere, chiedendoci i soldi.

Quella è la mafia pericolosa, quella che il Procuratore Scarpinato chiama la “borghesia mafiosa”.

Avanti, quindi, con una “nuova Procura”.

Avanti con i procedimenti a carico della “Formia Connection”, con la parte che riguarda il voto di scambio. Perché si sono fermati? Da 5 anni! Perché, ed, ancora, perché???

Lo vogliamo sapere.

Avanti con la Damasco, anzi con le Damasco, con quelle che riguardano i politici.

E avanti con le indagini sugli arricchimenti facili e rapidi. Sull”origine” di quegli arricchimenti.

Ecco perché chiediamo una “svolta”.

Aggrediamo le mafie vere.