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Cosentino,”no” della Camera. VERGOGNA. VERGOGNA. VERGOGNA

Il voto segreto bandisce l’uso delle intercettazioni contro l’ex sottosegretario

Tramonta con il primo autunno, beffardamente, la possibilità di utilizzare durante un processo le registrazioni telefoniche contro Nicola Cosentino, il politico casalese un tempo sottosegretario all’Economia e ora, coordinatore del Pdl in Campania. A sancire l’impossibilità di usare le intercettazioni raccolte contro il politico, accusato di contiguità con gli ambienti camorristici dei Casalesi, è stata la Camera che nella riunione odierna era proprio chiamata a votare per decidere se quelle telefonate, quelle voci, quei discorsi pericolosi potessero essere elementi utilizzabili contro Nicola, O’ Mericano. Cosentino è salvo, dopo che 308 deputati hanno permesso di rigettare l’autorizzazione di fatto privando i pm che a Napoli stanno portando avanti l’accusa contro il politico di una forte carta. La votazione per cui il Pdl aveva chiesto lo scrutinio segreto ha così dato respiro all’ex sottosegretario che comunque ha ostentato sicurezza e nei giorni scorsi aveva bollato come irrilevanti quelle intercettazioni dichiarando di “dormire comunque tranquillo anche se la Camera avesse dato il via libera all’uso”.

Eppure le quasi cinquanta telefonate che la Camera ha vietato di utilizzare potrebbero essere una parte importante: il resoconto dell’utenza dell’ex presidente del consorzio Ce4, addetto alla raccolta dei rifiuti in provincia di Caserta, Giuseppe Valente e degli imprenditore dei rifiuti legato alla camorra, Sergio Orsi e Michele Orsi,ucciso nel 2008 con 17 colpi dai sicari del boss Setola, sono ormai carta straccia. La giunta per le autorizzazioni della Camera già nel febbraio scorso si era riunita per esaminare la domanda di autorizzazione all’utilizzazione di intercettazioni di conversazioni del deputato, e sottosegretario, Nicola Cosentino, senza però esprimersi. La posizione della giunta, presieduta dal Pd Castagnetti, era stata quella di riconvocare una seduta quando le motivazioni della Cassazione sarebbero state depositate e trasmesse all’organo della Camera.

Dal resoconto di quella seduta, pubblicato sul sito della Camera dei Deputati traspirava la volontà del Pdl di blindare le intercettazioni: l’onorevole Lo Presti sosteneva che la idoneità probatoria delle intercettazioni in esame sarebbe diminuita: «Le intercettazioni il cui utilizzo viene richiesto – dichiarava Lo Presti – afferiscono a conversazioni avutesi tra il deputato Cosentino e altre persone fra il 2002 e il 2004. Già questo elemento fa ritenere scarsamente plausibile la richiesta che, all’evidenza, prende in considerazione elementi ormai molto risalenti nel tempo e la cui idoneità probatoria deve ritenersi in gran parte scemata». E sottolineava che «il Cosentino parla con il Valente, con il Flacchi e con i fratelli Orsi. Questi rapporti erano già noti alla Giunta e il collega Cosentino non li ha mai negati. Si sa però che il solo fatto che questi contatti fossero in essere in quegli anni non può ritenersi decisivo ai fini della colpevolezza dell’onorevole Cosentino per i reati a lui ascritti.». Per il deputato, in sostanza la distanza temporale e il fatto che gli elementi fossero già noti alla Giunta nel momento in cui fu chiamata a pronunciarsi sulla possibilità di procedere o meno su Cosentino, sono motivi sufficienti per negare l’autorizzazione a utilizzare le intercettazioni.

E dopo le votazioni sono pochi le voci che commentano il mancato utilizzo delle intercettazioni. La battaglia ora è su chi ha votato e su come ha votato. Una bilancia di nuove alleanze e strategie ora che il gruppo dei finiani in parte ha agito a mani libere. 308 voti favorevoli a Cosentino e 285 voti contrari, con 37 assenti. Nino Lo Presti del gruppo dei finiani era il relatore della proposta di respingere la richiesta del Gip. A Favore invece Fini e Granata. Su questo ora si gioca la battaglia politica. Del fatto che un politico sia indagato per mafia sembra importare a pochi. «Chi ha negato le intercettazioni per reati legati alla criminalità ha compiuto un atto gravissimo» ha dichiarato Dario Franceschini. Intanto Cosentino sorride. Si dichiara soddisfatto e attende il processo «dove dimostrare la mia estraneità».

(Tratto da LiberaInformazione)