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Clima teso a Formia. Siamo allo scontro fisico. Prodromo di ben altro? Riflettori accesi al massimo in vista di probabili guerre fra clan.

La notizia è rimbalzata sulla Rete prima che fosse diramata dalle fonti ufficiali o ufficiose.
La potenza della Rete che riesce a trasmettere le notizie in tempo reale.
A Formia in certi ambienti si sarebbe giunti allo scontro fisico, all’aperto, davanti alla gente, a colpi di bottiglie e di sedie brandite come armi.
Regolamenti di conti?
Spazi di operatività che vengono a mancare per il sovraffollamento?
Equilibri che sono saltati?
Camere di compensazione che non funzionano più e che non riescono più a garantire la pax?
Il condizionale è d’obbligo.
Come il riserbo.
Il fatto, comunque, non ci meraviglia più di tanto, in quanto conosciamo la realtà formiana e dell’intero sud pontino e fatti del genere non sono, per noi che conosciamo le dinamiche criminali, che la normale evoluzione (o involuzione, che dir si voglia) di una situazione che ha origini antiche e che si è andata negli anni sempre più incancrenendo a dispetto di tutti quegli irresponsabili – limitiamoci a chiamarli irresponsabili e non criminali, perché tali sono in quanto è proprio per colpa loro che si è giunti a questo punto – che finora si sono sgolati a negare
l’evidenza, ed anche grazie a quelle strutture statuali che sono rimaste inerti, se non oggettivamente conniventi (non si dimentichi mai l’esito dell’inchiesta “Formia Connection”, archiviata nella parte che riguardava il probabile voto di scambio).
Il problema è che, quando si arriva a scontri fisici, vuol dire che gli equilibri sono saltati o stanno per saltare e, di conseguenza, non c’è più spazio per tutti.
Aspettiamoci, quindi, dell’altro.
A meno che… camere di compensazione e pupari non entrino in azione per imporre l’ordine e ripristinare un’apparente clima di serenità e di vivibilità.
Questo è forse l’aspetto più inquietante che deve far accendere i riflettori e correre ai ripari.
Riflettori che già si sarebbero dovuti accendere da tempo e che, purtroppo, non sono stati accesi adeguatamente, in quanto a Formia e nel sud pontino la situazione è gravissima perché è quasi l’intero tessuto economico, sociale e, in parte politico, ad essere sospettato di inquinamento.
Ci sono stati dei prodromi ai fatti di violenza di ieri, prodromi a colpi di cric ed ora si è passati alle bottiglie ed alle sedie, con la speranza che prima o poi non escano le pistole ed i mitragliatori!
Sicuramente le… camere di compensazione… si apriranno per ristabilire la pax e, probabilmente, per un pò di tempo ci sarà
serenità, a parte gli altrettanto probabili ed imprevedibili risvolti giudiziari.
Ma a noi non interessano questi piccoli fatti i cui autori sono evidentemente mezze figure e teste calde.
A noi interessano quello che c’è dietro, i fuochi che forse stanno per accendersi e che, letti in una certa ottica, potrebbero avere anche ricadute di natura politica.
Potrebbero…
Comunque, nel silenzio riavvieremo la riflessione.