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Civitavecchia: il sindaco la finisca di chiacchierare ed istituisca subito il tavolo sicurezza, se vuole veramente combattere le mafie

I numerosi appelli rivolti al Sindaco di Civitavecchia Moscherini da parte della nostra Associazione per l’istituzione di un Tavolo permanente sulla sicurezza e la legalità, in collaborazione con le forze dell’ordine e le forze sociali, avente come scopo, in particolare, l’esame approfondito di tutte le richieste d’investimenti di capitali sul territorio al fine di individuarne origine e tracciabilità, sono puntualmente caduti nel vuoto e nel silenzio.

 

In un tale contesto non possiamo che esprimere soddisfazioni circa la decisione dell’On. Tidei, di presentare un’interrogazione parlamentare mirata a fare chiarezza sull’assegnazione degli appalti e subappalti della centrale Enel di Torrevaldaliga Nord e  ad accertare le infiltrazioni mafiose e malavitose nelle società impegnate nella costruzione della centrale.

 

Ma certo è solo un primo passo.

 

In un recente convegno promosso dalla nostra Associazione a Viterbo, il sostituto procuratore nazionale della Procura antimafiaDr De Ficchy, ha dichiarato che attualmente a Civitavecchia sono in gioco miliardi di euro che rendono  la nostra città appetibile, e vulnerabile, alla criminalità organizzata che di solito partecipa agli appalti mettendo in campo aziende e persone insospettabili in una presenza  discreta e silenziosa.

 

Il territorio non sarà, come non lo è, militarizzato; non vedremo morti ammazzati, ma accordi fatti a tavolino per spartire appalti e forniture.

 

E’ necessario saper vigilare imparando a non vedere la mafia solo come emergenza conclamata di ordine pubblico; la vera mafia si muove in silenzio all’interno di giochi economici legali portandosi a casa, secondo gli ultimi dati il 2% del PIL nazionale.

 

La mafia, per incrementare il suo già miliardario fatturato, ha bisogno di complici non solo per ripulire il denaro proveniente da operazioni illecite, ma anche, e soprattutto, per ottenere permessi, appalti e gestioni; ed è in questo contesto che il ruolo della politica diventa fondamentale: se non c’è trasparenza nelle amministrazioni pubbliche si lascia uno spiraglio aperto alla mafia.

 

In quasi nessun programma elettorale si parla di giustizia e legalità, intesa come lotta concreta alla criminalità organizzata; ma è necessario essere consapevoli che senza giustizia non c’è democrazia, che senza politica non c’è Stato e che una tale condizione fa si, per  dirla con Sciascia, “che il sistema mafia si sviluppi dentro  lo Stato”.

 

Il tavolo della legalità serve, anche, a scongiurare tale rischio.