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A Terracina fiumi di denaro spesi durante la campagna elettorale. Si indaghi sulla loro “provenienza”

Associazione Regionale del Lazio per la lotta contro le illegalità e le mafie “Antonino Caponnetto”

Latina, 3 giugno 2009

Direzione Nazionale Antimafia ROMA
Comando Generale Guardia di Finanza ROMA
Direzione Investigativa Antimafia ROMA
Procura della Repubblica LATINA

OGGETTO: Comune di Terracina (Latina)

Il territorio del Comune di Terracina è stato individuato, com’è noto, come uno dei più infiltrati dalle organizzazioni criminali mafiose della provincia di Latina.

Una parte significativa del suo impianto economico è stato già acquisito da gente proveniente dalla Campania, mentre non sono pochi i fatti emersi da recenti operazioni di polizia che evidenziano il forte interesse della criminalità organizzata ad investire nella città montagne di capitali soprattutto nei settori del commercio, dell’edilizia, della ristorazione, del divertimento, del tempo libero ed alberghiero.

Soprattutto nel campo dei lavori edili sono ormai accertati la presenza e un insolito attivismo di ditte provenienti dall’area casertana –Casal di Principe, San Cipriano d’Aversa, Casapesenna ecc-che ne hanno quasi monopolizzato lo svolgimento, in via diretta od indiretta.

In un quadro del genere, il sospetto che i gruppi criminali attori di tale insediamento abbiano interesse a crearsi spazi di contiguità con i mondi della politica e delle istituzioni locali, oltreché giustificato, appare doveroso per chi ha il dovere di contrastare il dilagare della criminalità organizzata sul territorio.

Durante la campagna elettorale in corso a Terracina appare alquanto inquietante il fenomeno del dispendio eccezionale, da parte di qualche candidato, di rilevanti somme di denaro per la pubblicazione ed affissione di manifesti, distribuzione di volantini ecc. , somme che sarebbero incompatibili, a quel che si dice, con le disponibilità provenienti dai redditi di lavoro.

Tale campagna elettorale è stata condotta senza il rispetto di alcuna regola e, in tale contesto, è stato possibile a coloro che hanno mostrato di avere più disponibilità economiche di occupare anche gli spazi di quei candidati che non hanno quelle disponibilità.

In tale contesto, è quanto meno opportuno promuovere approfondite indagini finalizzate ad accertare la “provenienza” del denaro impiegato nel periodo elettorale da parte di taluni candidati e l’eventuale loro collegamento con ambienti sospetti.

IL SEGRETARIO REGIONALE
Dr. Elvio Di Cesare