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VERGOGNA,VERGOGNA E MILLE VOLTE VERGOGNA.Ecco come vengono trattati in questo Paese coloro che denunciano i mafiosi. Comportamenti,quello dell’addetto autore di questo fatto disdicevole,che non ci convincono…………Un appello dell’Associazione Caponnetto al Capo dello Stato perché intervenga per far luce sulla vicenda.

Prefettura di CASERTA da chiudere. Testimone di giustizia si presenta per una pratica: “la fotocopiatrice è rotta, non abbiamo tempo per lei”. Casertace, naturalmente, non si stupisce

Il fatto si è verificato stamattina ed è stato denunciato alla stazione dei carabinieri di Marcianise. L’episodio reso pubblico dall’associazione Caponnetto: “la sala del caffè era affollata di impiegati”

Luigi Leonardi e la prefettura di CasertaLuigi Leonardi e la prefettura di Caserta

Il testimone di giustizia Luigi Leonardi, andato alla Prefettura di Caserta per richiedere copia degli atti riguardanti il rigetto della sua richiesta di sostegno in quanto vittima di racket, per presentare ricorso nei tempi previsti dalla norma, ha ricevuto un netto rifiuto. L’addetto gli ha risposto che la fotocopiatrice era guasta, mancava perfino la carta e comunque “non avevano tempo” per evadere la sua richiesta. Subito dopo Leonardi si e’ presentato alla stazione dei Carabinieri di Marcianise, dove ha denunciato il fatto. “Adesso, con una scadenza che pende come una spada ? si legge nella denuncia ? attendo che la Prefettura si decida a comprare una fotocopiatrice e una risma di carta, e a trovare tra i vari addetti che affollavano la sala del caffe’ e il corridoio, a parte qualcuno, un santo che faccia le fotocopie e mi dia la possibilita’ di far valere i miei diritti in un sistema incancrenito dalle mafie”. A raccontare l’episodio e’ l’Associazione Caponnetto, la quale esprime “forte preoccupazione” per quanto accaduto, “che conferma la scarsa attenzione dello Stato nei confronti di uomini e donne privati dei mezzi di sostentamento ed esposti alle ritorsioni della malavita organizzata solo per avere fatto il loro dovere”.

Leonardi è un imprenditore che ha denunciato il racket che subiva da anni. Ha però perduto anche perso le sue due fabbriche di impianti di illuminazione e i relativi negozi, distribuiti tra Cardito, Nola, Giugliano e Melit, oltre a non avere più contatti con la famiglia.