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Troppe latitanze oltre a Matteo Messina Denaro. Dal 21 marzo a Trapani un appello alla responsabilità di tutti per un’Italia Libera

Da Marcello Contento -22 Marzo 2025

TRAPANI. Il 21 marzo non è uno dei tanti momenti (sebbene tutti importanti). È il momento in cui avere il massimo rispetto delle vittime delle mafie e dei loro familiari.  Un momento in cui 500 familiari accompagnati da un caloroso abbraccio di 50 mila persone, provenienti da tutta Italia, hanno camminato fianco a fianco lungo la difficile strada della memoria, verità e giustizia.

E a ricordarci che non è un momento come gli altri sono proprio loro: i familiari delle vittime innocenti delle mafie. Come la testimonianza di Margherita Asta che ci invita a coltivare una memoria collettiva. Partendo dalle singole storie del nostro paese per poi scrivere una  storia più grande di riscatto e libertà. Oppure il ricordo di Maria Irene Montalto che ha trovato la forza di parlare per la prima volta sul palco del 21 Marzo. Un ricordo doloroso condiviso allo scopo di rafforzare quel tanto sperato impegno collettivo. Un dolore che, forse, senza Libera e l’appoggio di tanti cittadini trapanesi – prosegue Maria Irene Montalto –  sarebbe stato una voce nel nulla.

Tanti sono i nomi e le storie delle vittime delle mafie ricordati nella giornata di ieri, 1101 quelli ad oggi conosciuti. Storie che si intrecciano in un’unica e lunga storia del nostro paese bagnata dal sangue, omertà e silenzi. Storie che, oltre a far memoria, ci tracciano un orizzonte e una direzione ben precisa: impegno, verità, giustizia e speranza.

Non chiedete celebrazioni – interviene Don Luigi Ciotti rivolgendosi ai familiari- ci chiedete un impegno di carne, quella carne che ai vostri cari è stata dilaniata. Chiedete di trasformare la memoria del passato in un’etica del presente. Ancora oggi però l’80% dei familiari non conosce la verità o ne conosce soltanto una parte. E senza questa verità non si raggiungerà mai la giustizia.

E allora il senso è proprio questo, cercare di invertire la rotta, alimentando quel vento che possa togliere il velo a tante verità nascoste. Le verità che ancora passeggiano comodamente tra le vie delle nostre città, c’è chi ha visto e chi sa.

E nel trapanese di verità nascoste ce ne sono tante. E ancora risuonano come un pugno nello stomaco le parole pronunciate ieri da Ciotti, in Piazza Vittorio Emanuele, quando ci ricorda che la latitanza di Matteo Messina Denaro denuncia anche le altre latitanze che ci sono state in più di trent’anni. Ci sono state latitanze politiche e sociali che rendono possibili le latitanze criminali. E tra queste anche le latitanze di molti cittadini “neutrali” che mancano spesso all’appello.

Ma non sono stati tutti latitanti. Se guardiamo alla storia recente di questa provincia non possiamo dimenticare, come ci ha ricordato il Fondatore di Libera, il lavoro svolto dal Prefetto Fulvio Sodano, Giuseppe Linares, Rino Germanà e tanti altri che non sono mai stati latitanti.

Ad oggi, però, di una cosa siamo certi. Il processo di liberazione – come ci suggerisce Ciotti – non è ancora terminato. L’ Italia è un paese non del tutto libero. Bisogna alzare l’attenzione verso nuovi avversari che si chiamano: corruzione, mafia, disuguaglianza, povertà e abuso di potere.

E dalla giornata di ieri, questo appello è arrivato forte e chiaro alle coscienze di tutti i presenti (e forse anche a qualcuno che stava dietro le persiane ad origliare). Un appello forte e deciso alle responsabilità individuali, senza deleghe ad altri. Un messaggio ricco di umanità e speranza, lanciato dall’ultima provincia d’Italia, che possa raggiungere tutto il paese e risvegliare, nel primo giorno di primavera, le coscienze di chi per troppo tempo è rimasto a guardare.

Fonte:https://www.alqamah.it/2025/03/22/troppe-latitanze-oltre-a-matteo-messina-denaro-dal-21-marzo-a-trapani-un-appello-alla-responsabilita-di-tutti-per-un-italia-libera/