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Sequestrata dopo 55 anni la casa popolare del boss Franco Muto

Il leghista Mancuso segnali a Salvini le frecce calabresi che impiegano dieci ore per raggiungere Roma. Sandro Principe riparte dall’unione dei comuni tra Cosenza, Rende e Castrolibero

Pubblicato il: 07/12/2024 – 7:03

di Paride Leporace

LAMEZIA TERME Apprendiamo da un’operazione più complessiva della procura di Paola che in località Intavolata di Acquappesa dal 1969 il boss di Cetraro, Franco Muto, noto alle cronache giornalistiche e giudiziarie come il re del pesce per il dominio su questo settore commerciale, fosse intestatario di una casa popolare. Ci sono voluti ben 55 anni per apprendere di questo ennesimo oltraggio alla legalità compiuto nel Tirreno cosentino da parte di chi è ancora in cima ai sospetti per l’assassinio del consigliere comunale comunista di Cetraro, Giannino Losardo, di chi per anni ha avuto una pescheria accanto alle ville di celebri esponenti della Cosenza bene, di chi aveva esteso la sua sfera d’influenza fino al Cilento e al Vallo di Diano.
Il Comune di Acquappesa ha avviato un procedimento amministrativo per il rilascio delle 8 occupazioni abusive e negate a chi ne aveva veramente bisogno. Nel 1969 le case popolari le assegnava l’Iacp oggi diventata Aterp, al governo c’era la Democrazia Cristiana, e la ‘ndrangheta non aveva tanti riflettori accesi. A qualche storico il compito di capire come è stato possibile assegnare una casa popolare al boss di Cetraro. Non fosse altro per il fatto che una casa popolare si assegna nel luogo della propria residenza. Nessuno in 55 anni sapeva che Franco Muto non era residente ad Acquappesa? Sono questi i fatti che fortificano una mafia su un territorio.

Fonte:https://www.corrieredellacalabria.it/2024/12/07/sequestrata-dopo-55-anni-la-casa-popolare-del-boss-franco-muto/