Un commando di 20 uomini assalta il centro all’ingrosso con auto incendiate e chiodi artigianali. Gli investigatori: “Tecniche già viste a Foggia e Milano”
Di Redazione 26 Febbraio 2025
Un assalto studiato nei minimi dettagli, con modalità già viste in altre città italiane. Un colpo da 3 milioni di euro quello messo a segno nella notte tra domenica e lunedì al centro commerciale all’ingrosso Commercity, alla periferia sud della Capitale. Dietro al furto, secondo gli investigatori della squadra mobile di Roma, ci sarebbe una gang di origine slava, probabilmente collegata ai clan di Cerignola, specializzati in rapine e furti ad alto impatto logistico.
Il modus operandi: chiodi e auto incendiate
L’operazione è stata eseguita con una precisione quasi militare. La banda – composta da circa 20 persone – ha rubato nei giorni precedenti almeno sette auto e furgoni tra i Castelli Romani, Ciampino e Ponte Galeria. Poi, all’04:08 di notte, il commando è entrato in azione.
Un estintore ha messo fuori gioco la guardiania, mentre i malviventi, utilizzando un mezzo pesante dello spedizioniere Edgar Trasporti, hanno sfondato il magazzino e caricato cinque bancali di smartphone, puntando esclusivamente su iPhone e Samsung, scartando prodotti più pesanti o di minor valore.
La fuga è stata facilitata da un piano ben orchestrato: la banda ha incendiato cinque veicoli per bloccare le strade d’accesso e ha disseminato migliaia di chiodi, costruiti artigianalmente con tondini saldati, per forare le gomme delle auto di polizia e passanti.
Una firma già vista a Foggia, Milano e Frosinone
Le modalità dell’assalto ricalcano fedelmente precedenti colpi attribuiti alla stessa organizzazione. Solo pochi mesi fa, a Frosinone, la banda aveva rubato smartphone per oltre un milione di euro, bloccando gli accessi con auto in fiamme e lasciando una scia di chiodi per impedire ogni inseguimento. Lo stesso schema era stato utilizzato a Milano e Piacenza, con la rapina alla sede Dhl di novembre, e a Foggia, dove a gennaio era stato attaccato un portavalori.
Gli inquirenti, secondo quanto riportato da “la Repubblica”, seguono da tempo il gruppo e ritengono che dietro ci sia un’organizzazione ben strutturata, capace di pianificare i colpi con mesi di anticipo e di piazzare rapidamente la refurtiva sul mercato nero internazionale.
Gli investigatori: “Una banda ancora senza volto”
Nonostante l’ingente spiegamento di forze, la banda degli imprendibili continua ad agire indisturbata, lasciando dietro di sé solo auto bruciate e refurtiva scomparsa nel nulla. Gli inquirenti puntano ora sulle immagini delle telecamere di sorveglianza e sulle tracce lasciate dai mezzi rubati per provare a stringere il cerchio attorno al gruppo.
Il colpo di Commercity conferma come queste bande siano in grado di colpire senza lasciare spazio alla reazione delle forze dell’ordine, sfruttando tattiche studiate e collaudate. La caccia è aperta, ma per ora i criminali restano fantasmi difficili da fermare.