I pm della Dda cristallizzano episodi e presunte responsabilità degli imputati nel processo alla Confederazione di ‘ndrangheta cosentina
Pubblicato il: 05/06/2025 – 11:57
di Fabio Benincasa
COSENZA Si è chiusa oggi, nell’aula bunker di Castrovillari, la fase la requisitoria del processo ordinario scaturito dall’inchiesta denominata “Reset” contro la ‘ndrangheta cosentina. I pm della Dda di Catanzaro Vito Valerio e Corrado Cubellotti hanno invocato pene pesanti per gli imputati. Nelle prossime udienze, calendarizzate a giugno, la parola passerà agli avvocati del collegio difensivo per le arringhe. La sentenza è attesa a luglio.
Le richieste di condanna nel processo ordinario
- Abbruzzese Fiore 21 anni e 4 mesi
- Abbruzzese Giovanni 20 anni
- Abbruzzese Rosaria 24 anni
- Aloia Pierangelo 3 anni e 4 mesi
- Aloise Giovanni 18 anni
- Aurello Rosario 2 anni
- Abate Fabrizio assoluzione
- Antonucci Armando 16 anni
- Arno Rosina 2 anni
- Artese Ariosto 10 anni
- Berlingieri Luigi 16 anni
- Bevilacqua Cosimo 16 anni
- Bevilacqua Nicola 20 anni
- Bartucci Danilo 3 anni
- Bruni Pasquale classe ’79 8 anni
- Bruni Pasquale classe ’70 8 anni
- Bartucci Giuseppe 16 anni
- Broccolo Giuseppe 16 anni e 6 mesi
- Bruni Andrea assoluzione
- Bevilacqua Antonio 12anni
- Bruno Alfredo 2 anni
- Benvenuto Massimo 16 anni
- Braccioforte Aurelia 4 anni
- Briguori Agostino 21 anni
- Cariello Placido 3 anni
- Carelli Damiano 4 anni e 4 mesi
- Chianello Federico 1 anni
- Cirillo Giuseppe 1 anno e 6 mesi
- Campanile Ernesto 18 anni
- Casella Francesco 16 anni
- Castiglione Michele 5 anni
- Caputo Carmine 16 anni
- Carpino Andrea 14 anni
- Caruso Andrea Vincenzo 2 anni
- Cello Andrea 5 anni
- Colasuonno Antonio 12 anni
- Conte Cesare 3 anni
- Covelli Antonio assoluzione
- Chiodo Antonio 4 anni
- D’Ambrosio Emma 1 anni
- D’Ambrosio Massimo 30 anni
- D’Ambrosio Aldo Andrea 1 anno e 4 mesi
- Ciancio Massimo 20 anni
- De Cicco Alessio 9 anni
- Del Popolo Sergio 22 anni
- De Rose Antonio 18 anni
- De Rose Pasquale 15 anni
- De Vuono Armando 5 anni
- De Mari Pietro 5 anni
- Drago Patrizia 3 anni 3 mesi
- Drago Giovanni 16 anni e 10 mesi
- Falcone Angelo 3 anni
- Florio Remo 10 anni
- Ferraro Umile 2 anni
- Filice Eugenio 7 anni
- Fiorillo Anna 3 anni
- Fuoco Fabrizio assoluzione
- Gioia Fabrizio 3 anni e 6 mesi
- Garofalo Giovanni 16 anni
- Garofalo Rosanna 22 anni
- Gervasi Mario 10 anni e 8 mesi
- Giannelli Fabio 16 anni
- Grandinetti Giovanni 5 anni e 4 mesi
- Greco Simone 3 anni e 4 mesi
- Grosso Stefano 3 anni
- La Canna Sergio 3 anni
- Lanzino Umile 3 anni
- Lo Polito Massimiliano 12 anni
- Lucà Antonio 10 anni
- Lucanto Silvia 3 anni
- Manzo Cosimo 9 anni
- Marchiotti Francesco 6 mesi
- Marigliano Stefano Antonio 9 anni e 4 mesi
- Midulla Giuseppe 9 anni
- Mondera Giuseppe 3 anni
- Maione Gianluca assoluzione
- Manna Marcello 10 anni
- Maritato Roberta 4 anni
- Mazzei Andrea 21 anni
- Mollica Bruno assoluzione
- Morabito Francesco 3 anni e 4 mesi
- Morrone Alessandro 16 anni
- Morrone Filippo 3 anni
- Munno Pino 10 anni
- Orlando Silvio 5 anni
- Perri Mario 22 anni
- Perri Sandro 6 anni
- Perrone Giuseppe 16 anni e 9 mesi
- Palermo Massimo 3 anni
- Papara Francesco 3 anni e 4 mesi
- Policastri Antonio Carmine 3 anni e 4 mesi
- Pignataro Antonio 8 anni e 10 mesi
- Presta Giuseppe 20 anni
- Presta Antonio 30 anni
- Prete Remo 9 anni e 4 mesi
- Prete Domenico 2 anni
- Raimondo Sergio 22 anni
- Recchia Paolo 20 anni
- Reda Andrea 10 anni
- Reda Paolo assoluzione
- Reda Ines assoluzione
- Reda Francesco 3 anni e 4 mesi
- Rizzuti Marcello 3 anni e 4 mesi
- Rugiano Rosa 4 anni e 3 mesi
- Romano Denny 16 anni
- Rossiello Massimiliano 6 mesi
- Ruffolo Cristian Francesco 6 anni
- Salerno Domenico 2 anni e 8 mesi
- Sannà Domenico 3 anni
- Sirangelo Mario 3 anni
- Scarlato Orlando 12 anni
- Stella Alessandro 13 anni
- Stola Francesco 17 anni
- Tassone Francesco assoluzione
- Tiralongo Francesca Assoluzione
- Trinni Mario 1 anno e 6 mesi
- Trinni Ivan 12 anni
- Toscano Vittorio 3 anni
- Vomero Sandro 16 anni
- Vozza Cristian 4 anni e 4 mesi
- Volpentesta Massimo 10 anni
Due anni di udienze
Nel processo, iniziato nell’ottobre del 2023, sono stati sentiti oltre 100 testimoni: 35 agenti in servizio alla Polizia di Stato, allo Sco di Roma e alla Questura di Cosenza e Catanzaro; 75 militari in servizio alla Legione Carabinieri “Calabria”, Comando provinciale di Cosenza, Reparto Operativo, Nucleo Investigativo e Nucleo Operativo Radiomobile; 27 agenti in servizio alla Guardia di Finanza di Cosenza (Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria-Sezione Mobile) e di Reggio Calabria (Nucleo Speciale di Polizia Valutaria).
Numerosi anche i collaboratori di giustizia escussi. Da Celestino Abbruzzese alias Micetto e legato al clan dei “Banana” di Cosenza a sua moglie Anna Palmieri, da Franco Bruzzese a Luciano Impieri. Uomini e donne, un tempo, considerati parte integrante della galassia criminale bruzia, oggi chiamati a raccontare – nei dettagli – l’evoluzione dei sodalizi operanti in provincia di Cosenza e appartenenti alla presunta “Confederazione”. Una tesi quella del nucleo unitario dei gruppi di ‘ndrangheta sostenuta dalla procura, ma respinta con decisione dal boss cosentino Francesco Patitucci. L’ex capo del clan degli “Italiani“, in un’udienza del processo scaturito dall’inchiesta “Bianco e Nero“ ha reso dichiarazioni spontanee e negato qualsiasi addebito legato ad un suo ruolo nel “sindacato” criminale. Di diverso avviso, invece, il pentito Daniele Lamanna secondo il quale «la Confederazione è stata attiva fino al 2014».
Il procedimento in abbreviato
Un primo verdetto giudiziario era già stato emesso nei confronti di coloro che hanno optato per il procedimento celebrato con il rito abbreviato e al termine del quale la gup, Fabiana Giacchetti, aveva deciso la condanna a dieci secoli di 82 imputati, disponendo anche 37 assoluzioni. A capo della presunta Confederazione della mala bruzia ci sarebbe proprio «Francesco Patitucci», per il boss – oggi al 41 bis – la condanna inflitta in abbreviato è di 20 anni.
Secondo l’accusa, sarebbe lui «l‘autorevole ed indiscusso riferimento per tutti gli associati alla confederazione di ‘ndrangheta operante nella città e nell’hinterland cosentino, avendo assunto nel tempo le doti di ‘ndrangheta più elevate e corrispondenti a quella di “capo società”». Una figura cardine e capace di fare da collante tra i vari gruppi, da mediatore nelle questioni più spinose e pronto a delegare quando necessario al suo «delfino», Roberto Porcaro. Anche per l’ex collaboratore di giustizia, la pena in abbreviato è di 20 anni.
Stessa condanna emessa anche nei confronti di alcuni membri del clan degli “Zingari” meglio conosciuti come “Banana“. Si tratta di Antonio Abbruzzese (classe 1984), Luigi Abbruzzese, Marco Abbruzzese e Andrea Greco detto “U Tupinaru”.
I colpi di scena
Il processo “Reset” ha riservato numerosi colpi di scena. Su tutti, il pentimento seguito da clamorosi dietrofront prima di Danilo Turboli e poi di Roberto Porcaro, entrambi legati al clan degli “Italiani”. I due dopo aver riempito interi verbali di interrogatorio resi dinanzi ai magistrati della Distrettuale, accusandosi a vicenda di numerose condotte illecite, hanno ritrattato asserendo di essersi inventati racconti lontani dalla realtà. Chi ha scelto di proseguire il proprio percorso di collaborazione con la giustizia sono Ivan Barone e Francesco Greco.