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Processo Sma: ​tangenti e rifiuti in Campania, dieci imputati patteggiano la pena

Il Mattino

Processo Sma: ​tangenti e rifiuti in Campania, dieci imputati patteggiano la pena

Giovedì 29 Luglio 2021

Sono dieci gli imputati che hanno patteggiato la pena nell’ambito del processo scaturito dall’inchiesta della Procura di Napoli sulla «Sma Campania», società in house della Regione Campania che si occupa di risanamento ambientale). Si tratta di un’indagine per la quale, lo scorso 24 febbraio, gli inquirenti hanno chiesto e ottenuto dal gip 3 arresti in carcere, 15 arresti domiciliari e 2 sospensioni per sei mesi dall’esercizio delle funzioni pubbliche. Nel corso dell’udienza di oggi il Gup di Napoli Marcello De Chiara ha accolto le istanze di patteggiamento presentate dagli avvocati difensori per pena che vanno da un minimo di un anno a un massimo di 4 anni e 10 mesi

Tra coloro che hanno patteggiato la pena figurano un poliziotto che all’epoca dei fatti prestava in servizio presso il commissariato Ponticelli di Napoli, Vittorio Porcini (un anno e dieci mesi, pena sospesa); l’ imprenditore Salvatore Abbate (4 anni e 10 mesi); il direttore dell’impianto di depurazione di Marcianise e coordinatore degli impianti di depurazione di «Sma Campania» Luigi Riccardi (3 anni e 10 mesi); l’amministratore legale della società S.Abba Immobiliare, Rolando Abbate (1 anno e 10 mesi, pena sospesa). Nella prossima udienza, fissata per l’ 8 ottobre, potrebbero giungere ulteriori responsi circa ulteriori richieste depositate nel corso dell’udienza odierna insieme con i verbali di nuovi interrogatori.

A febbraio il giudice per le indagini preliminari autorizzò la Guardia di Finanza di notificate, per l’accusa di tentata corruzione, gli arresti domiciliari all’imprenditore Abramo Maione, al dirigente della Regione Lucio Varriale e al dipendente della «Sma» Agostino Chiatto all’epoca dei fatti, contestati fra il gennaio e il febbraio 2018, in servizio alla segreteria dell’ allora consigliere regionale Luciano Passariello (per il quale non vennero ravvisati i gravi indizi di colpevolezza e per il quale non vennero emesse misure cautelari). Lo scorso 30 giugno i sostituti procuratori Ivana Fulco e Henry John Woodcock chiesero il rinvio a giudizio per 25 indagati.