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Procedura di interdittiva antimafia al “Dare Puglia”, società controllata dall’Università di Foggia. L’effetto Rotice-Scirpoli

Durissimo colpo per il distretto tecnologico agroalimentare, dove l’imprenditore sedeva nel cda e la fidanzata era stata assunta nello staff. Analogo procedimento anche per l’impresa di Michele “Lino” Rotice

Di Francesco Pesante 22 Marzo 2025

Colpo di scena nel caso che ha travolto l’ex sindaco di Manfredonia, Gianni Rotice, 58 anni e la sua fidanzata di Mattinata, Libera Scirpoli, 43 anni. Dopo l’interdittiva antimafia alla “Gianni Rotice srl”, lo stesso provvedimento potrebbe colpire anche il “Dare Puglia”, distretto tecnologico agroalimentare controllato dall’Università di Foggia. La Prefettura guidata da Paolo Grieco ha infatti avviato il procedimento che nel giro di poco tempo potrebbe portare all’interdittiva. Una circostanza che rappresenterebbe un “unicum” in Italia perché vedrebbe coinvolta, seppure indirettamente, un’istituzione di pregio come un ateneo. Ieri, venerdì 21 marzo, l’Immediato ha provato a contattare al telefono e via messaggio la presidente del cda Milena Sinigaglia, ma la docente non ha risposto.

Intanto, sempre la prefettura foggiana ha avviato analoga procedura per l’azienda di Michele Rotice detto “Lino”, fratello di Gianni.

Il già primo cittadino manfredoniano risulta primo socio della società consortile con una quota pari a 52.669 euro sul totale del capitale sociale pari a 250mila euro e per diverso tempo ha fatto parte del consiglio di amministrazione. Il dettaglio sulle quote è stato divulgato di recente da un giornale vicino a Rotice in cui la Scirpoli è editorialista. Un autogol?

Dopo l’interdittiva alla sua azienda, l’imprenditore tentò inutilmente la via dell’autosospensione, salvo poi dimettersi. Licenziata invece la compagna, componente di staff.

Sulla decisione pesano come un macigno le 20 pagine di interdittiva stilate dall’ex prefetto di FoggiaMaurizio Valiante che motivò il provvedimento ricordando il coinvolgimento di Rotice e di suo fratello Lino nel processo “Giù le mani” dove sono imputati per voto di scambio e la parentela pericolosa della fidanzata, sorella del boss garganico, Francesco Scirpoli detto “Il lungo”, 42enne capo del clan Lombardi-Scirpoli-Raduano, attivo a Manfredonia, Macchia, Mattinata e Vieste. I due Scirpoli vennero citati anche nella relazione di scioglimento per mafia del Comune di Mattinata nel 2018, in quel documento il prefetto parlò di una società di famiglia nella quale figuravano entrambi.

Gli appalti a rischio

In attesa di conoscere il futuro del “Dare Puglia”, ci si domanda quale sarà il destino degli appalti gestiti da Rotice. Il Tar si esprimerà nel merito dell’interdittiva a giugno, intanto l’imprenditore ha ottenuto una sospensiva del provvedimento che gli ha consentito di salvaguardare alcuni lavori, ma se i giudici amministrativi confermeranno la decisione prefettizia, l’ex sindaco di Manfredonia dovrà abbandonare ogni legame con le pubbliche amministrazioni.

Che fine farà il mega appalto per gli interventi in zona Asi a Foggia del valore complessivo di oltre 30 milioni? Qui è sul tavolo un progetto riguardante la “Piattaforma Logistica Ferroviaria Integrata di Incoronata” che tiene dentro il colosso dei trasporti “Lotras” di Armando De Girolamo, la “Gianni Rotice srl” ed altre realtà imprenditoriali anche extra regionali. Il progetto non è assolutamente a rischio, ma potrebbe subire dei rallentamenti in caso di esito negativo per l’imprenditore dinanzi ai giudici amministrativi.

In agro di San Giovanni Rotondo, invece, dove il Comune è amministrato dal pentastellato Filippo Barbano, Rotice vorrebbe rilanciare il villaggio Santa Lucia, nota struttura ricettiva ben visibile dalla statale 89 che collega Foggia e Manfredonia. Nel settore turistico risultano interessi anche a Siponto dove i Rotice hanno riqualificato l’hotel Maiorano.

Poi, il calcio, un settore che l’edile vorrebbe comunque abbandonare tanto da avere già espresso la volontà di vendere il Manfredonia. Noti i contrasti con buona parte della tifoseria. Cosa accadrà con la gestione dello stadio? La normativa antimafia impone agli imprenditori colpiti da interdittiva di non avere più rapporti con lo Stato (e quindi anche con i Comuni) almeno fino alla bonifica delle aziende o, quantomeno, ad un provvedimento di controllo giudiziario. Essendo l’ente comunale proprietario dello stadio, l’amministrazione La Marca interverrà?

La governance del Dare

Il D.A.Re. scrl – come riporta il sito – è un distretto tecnologico promosso dalla Regione Puglia che facilita il processo di trasferimento tecnologico tra il sistema della ricerca e il settore agroalimentare pugliese”.

Al momento il cda, come emerge dallo stesso sito, è composto da Milena Grazia Rita Sinigaglia, presidente, Leonardo Boschetti, vicepresidente, Maria Pia Liguori, consigliera e Maria De Angelis, Università di Bari “Aldo Moro”. 

Nutrita la lista dei soci, tutti rappresentanti di imprese agricole e agroindustriali che hanno sede legale e/o operativa nel territorio della Regione Puglia. Irraggiungibile, invece, il link relativo allo “staff” dove fino a poco tempo fa appariva anche il nome di Libera Scirpoli.

Fonte:https://www.immediato.net/2025/03/22/procedura-di-interdittiva-antimafia-al-dare-puglia-societa-controllata-dalluniversita-di-foggia-leffetto-rotice-scirpoli/