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Perché non difendi Matteo? Vuoi morire? Minacce al difensore di ufficio che aveva rinunciato all’incarico

Da Redazione -12 Marzo 2023

Telefonata minatoria al legale Calogero Montante, designato dalla corte d’assise di Caltanissetta dopo che la nipote del capomafia si era fatta indietro.

Giovedì era stato nominato difensore d’ufficio di Matteo Messina Denaro nel processo in cui il boss è accusato di essere mandante delle stragi Falcone e Borsellino: l’avvocato Calogero Montante aveva subito rinunciato al mandato. “Sono incompatibile con l’incarico – aveva dichiarato in aula – sono stato difensore del falso pentito Vincenzo Scarantino, nel processo per le stragi”.
Ma la corte d’assise d’appello di Caltanissetta aveva confermato la designazione in difesa dell’imputato eccellente.

Ieri il legale ha ricevuto una telefonata dai toni minacciosi mentre era nel suo studio di Canicattì, in provincia di Agrigento: “Sono un amico di Matteo – ha detto un anonimo – perché non lo vuoi difendere? Vuoi morire?”.

L’avvocato ha subito denunciato l’accaduto alle forze dell’ordine.
E, attorno a lui, è subito scattato uno stretto cordone di vigilanza da parte di carabinieri e polizia, su disposizione della prefettura di Agrigento.
Mentre sono scattate le indagini, per risalire all’autore della telefonata.
Sembra che l’anonimo abbia chiamato allo studio di Caltanissetta di Montante, ma in quel momento c’era la deviazione sull’utenza dell’altro studio del legale.
Un episodio inquietante, l’ultimo mistero attorno a Matteo Messina Denaro.

Anche la rinuncia della nipote avvocato, Lorenza Guttadauro, era diventata un caso nei giorni scorsi.
All’improvviso, alla vigilia dell’arringa difensiva, pochi giorni dopo l’arresto della madre della giovane, Rosetta Messina Denaro, la sorella del superlatitante accusata di aver fatto da cassiera e tramite per i pizzini, che sono pieni di nomi in codice.

Ora l’avvocato Calogero Montante ha rinunciato nuovamente all’incarico di difensore d’ufficio per Messina Denaro.

Tratto da repubblica.it

fonte:https://www.alqamah.it/2023/03/12/238689/