Giuseppe Cirillo 16 Marzo 2025
Sparatorie, incendi e atti intimidatori: nel quartiere inizia la lotta di potere tra le nuove leve. Si teme un’escalation
Dopo il maxiblitz antimafia dello scorso febbraio, che ha portato all’arresto di 181 persone in tutta la città, il quartiere Zen di Palermo è tornato a essere teatro di violenza e faide interne. Con l’assenza dei capi storici, ora in carcere, si è probabilmente creato un vuoto di potere che le nuove leve della criminalità organizzata stanno cercando di colmare. Il risultato è una serie di scontri violenti per il controllo delle attività illecite sul territorio, in particolare del mercato della droga e delle scommesse clandestine. Negli ultimi giorni, infatti, il quartiere palermitano è stato scosso da una serie di atti intimidatori e veri e propri agguati: un’auto è stata data alle fiamme, un’altra colpita da colpi di fucile, mentre una raffica di proiettili ha raggiunto una persiana. Inoltre, una sala scommesse – ha fatto sapere l’Ansa – è andata a fuoco in via Gino Zappa e, in via Fausto Coppi, una saracinesca è stata crivellata di colpi. Come se non bastasse, un giovane di 28 anni è stato gambizzato e portato all’ospedale Villa Sofia. La vittima, reticente, ha rifiutato di collaborare con le forze dell’ordine e si è dimessa contro il parere dei medici, circostanza che potrebbe suggerire un regolamento di conti interno alla criminalità locale. Un altro episodio inquietante sembra confermare che gli scontri non si limitano alle minacce, ma sfociano in atti di brutale violenza: un 31enne è stato accoltellato ed è ancora in gravi condizioni. Su tutti questi episodi sta indagando la procura, seguendo un unico filo conduttore: la lotta per il predominio del quartiere. La vecchia gerarchia imposta dai boss, ora detenuti, non esiste più, e i nuovi gruppi cercano di ridefinire gli equilibri con il terrore. Tuttavia, il codice dell’omertà regge ancora: nessuno parla e le vittime non collaborano. Il timore è che questa guerra interna possa presto trasformarsi in un conflitto ancora più violento, con ripercussioni che, partendo dallo Zen, potrebbero estendersi a tutta Palermo.
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