di Salvatore Giuffrida, Marco Carta
A poche ore dalla sentenza con cui i giudici hanno dato ragione al Campidoglio e alla sua battaglia per ridare ordine alle concessioni delle spiagge del X Municipio. Fermato un sospetto
26 Marzo 2025
Aggiornato 27 Marzo 2025 alle 07:06
Una notte di incendi e sirene dei vigili del fuoco. Cinque stabilimenti, uno dietro l’altro. Probabilmente un’unica regia. Fiamme alle cabine del Plinius, del Salus, di Delfino ed Elmi. Mentre ai Bagni Vittoria sono stati presi di mira gli iconici pedalò a forma di cigno. I piromani avrebbero tentato di incendiare anche Battistini e il Capanno, ma la presenza di persone all’interno avrebbe evitato le fiamme. La serata di ieri minaccia di essere ricordata a lungo e di restare impressa nella memoria di Ostia come quella del grande rogo. Le fiamme hanno iniziato a illuminare il cielo del litorale intorno alle 21, a poche ore dalla sentenza con cui il Consiglio di Stato ha dato ragione al Campidoglio e alla sua battaglia per ridare ordine alle concessioni delle spiagge del X Municipio.
I roghi sono divampati in sequenza in luoghi distanti tra loro. Per questo l’ipotesi degli investigatori della polizia è che ad agire siano state due distinte batterie di piromani coordinate. Un giovane romano di 25 anni è stato fermato e portato in commissariato a Ostia. Nello zaino aveva solo un paio di vestiti e un tramezzino. I poliziotti tra le sue cose non avrebbero trovato accendini o materiali di innesco. Il ragazzo, che ha detto di vivere in zona San Giovanni e dai primi accertamenti non ha alcun legame con Ostia, non è stato in grado di spiegare cosa ci facesse in spiaggia di notte. Messo alle strette ha iniziato a fornire spiegazioni considerate poco attendibili.
La sua posizione è al vaglio. Gli investigatori stanno setacciando i video per capire se sia la stessa persona che martedì sera ha appiccato le fiamme a Le Dune e al Belsito. In quel caso cabine. Nei roghi di ieri sono andati in fumo anche pedalò e sdraio, con l’incendio più grave registrato al Plinius. Al Delfino invece i vigili del fuoco intervenuti hanno trovato ancora intatto il copertone usato per appiccare il fuoco. Nel corso della notte sono stati fatti accertamenti anche su una seconda persona.
La notizia degli incendi è arrivata immediatamente anche in Comune, dove fino alla tarda serata di ieri si festeggiava per la sentenza del Consiglio di Stato che aveva riavviato il bando fermato dal Tar del Lazio, su ricorso dei balneari che non volevano perdere l’oro di Ostia, lo scorso 13 marzo. Di fronte alle coincidenze nessuno crede al gesto di un folle. Anche perché la sequenza degli incendi sembrava pensata per mettere in difficoltà la macchina dei soccorsi.
Il sindaco Roberto Gualtieri ha sentito telefonicamente il Prefetto di Roma Lamberto Giannini e il Consulente per la legalità di Roma Capitale Francesco Greco sulla questione degli incendi attualmente in corso sul Litorale di Ostia. Domani il sindaco Gualtieri prenderà parte al Cosp in Prefettura dove sarà affrontata la questione.
Sul posto l’assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative Tobia Zevi, d’accordo col Sindaco Roberto Gualtieri, sta seguendo da vicino la situazione. Anche Albino Ruberti, capo di segreteria del sindaco, si è recato a Ostia per osservare di persona la situazione.
Fonte:https://roma.repubblica.it/cronaca/2025/03/26/news/ostia_dati_alle_fiamme_quattro_stabilimenti_balneari_dopo_la_decisione_del_consiglio_di_stato-424088466/?ref=fbppr&sfnsn=scwspwa