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Nel Cassinate e nel vicino Molise… non ci sono mafie. La campagna di denigrazione e di delegittimazione dell’Associazione Caponnetto che parla ed opera fuori dal coro.

Sono anni che subiamo degli attacchi furibondi ogni volta che ci azzardiamo a parlare di mafie nella Ciociaria e, particolarmente, nel Cassinate, nella fascia che si estende fino al Molise compreso.
Eppure esistono decine, per non dire centinaia, di rapporti, relazioni, dichiarazioni degli organi investigativi e giudiziari istituzionali centrali che attestano la presenza radicata dei clan.
Come se si volesse nascondere una realtà accertata da centinaia di inchieste fatte non da noi ma dalla DIA, dalle strutture centrali delle forze dell’ordine, inchieste tutte, poi, corroborate da provvedimenti giudiziari e sentenze.
No, “la mafia non esiste nel frosinate”, un territorio dove c’è stata la presenza della P2 con il suo capo in persona che era proprietario di un’azienda, dove tutti i clan della camorra hanno investito ed investono montagne di capitali, dove, quindi, le mafie ci stanno alla grande e si vede.
E’ veramente, quella che registriamo appunto nella provincia di Frosinone, al confine con il Molise e la Campania, una situazione atipica rispetto a quella di altre province e di altri territori laddove la presenza delle mafie non viene negata ormai da nessuno.
Stiamo cercando da tempo di analizzare questo fenomeno e stiamo raccogliendo il massimo di elementi per comprenderne la genesi.
Anche in questo nostro lavoro di analisi non troviamo uno straccio di collaborazione da parte di chicchessia e questo rappresenta un’ulteriore conferma dei nostri sospetti che lì -soprattutto nel Cassinate e fino al confinante Molise compreso- operino potenti gruppi collegati alla massoneria deviata ed a centri occulti che hanno interesse a non essere disturbati da soggetti, come noi, che, al contrario, vogliono sensibilizzare ed informare correttamente un’opinione pubblica finora apparsa per lo più narcotizzata.
Si è arrivati perfino a metterci in bocca, in occasione del nostro ultimo Convegno fatto a Cassino, parole che non abbiamo mai pronunciato.
Atto gravissimo, questo, che punta a falsare la realtà pur di mantenere lo statu quo.
Meno male che avevamo fatto le registrazioni di tutti gli interventi e, malgrado ciò, non siamo riusciti a convincere i nostri detrattori che dichiaravano il falso.
Una campagna ostinata di denigrazione che va avanti da anni e che punta ovviamente alla delegittimazione di un’Associazione, come la nostra, che non presenta visioni edulcorate, peraltro elaborate dai centri occulti di potere e propinate ad un’opinione pubblica che taluni evidentemente hanno interesse a tenere disinformata e narcotizzata.