di Manuela Di Lorenzo 18 Gennaio 2025
L’ultimo episodio risale al 7 gennaio, quando Jannotti Pecci è stato colpito con un calcio e un pugno
Un crescendo di episodi intimidatori ha colpito i vertici della sezione napoletana di Confindustria, portando all’apertura di un fascicolo da parte della Procura di Napoli. Negli ultimi mesi, infatti, si sono verificati eventi che hanno destato allarme tra gli industriali partenopei, culminati nell’invio di proiettili anonimi al presidente Costanzo Jannotti Pecci e nel pedinamento del direttore generale Francesco Benucci .
L’ultimo episodio risale al 7 gennaio, quando Jannotti Pecci è stato vittima di un’aggressione in via Orazio, a Napoli. Secondo la sua testimonianza rilasciata al Corriere del Mezzogiorno, un motociclista, con una donna come passeggera, avrebbe tagliato la strada alla sua auto costringendolo a fermarsi. Il leader industriale è stato colpito con un pugno e un calcio, sferrati attraverso il finestrino aperto, prima di riuscire a fuggire. L’aggressore è stato successivamente identificato come un noto specialista in rapine e truffe da strada. Le forze dell’ordine non escludono che si sia trattato di un tentativo di rapina o della classica truffa dello specchietto rotto, ma il contesto complessivo lascia aperte altre piste investigative.
Un clima di tensione crescente
L’episodio del 7 gennaio si inserisce in una serie di eventi preoccupanti che hanno avuto inizio già a ottobre 2024. In occasione del vertice nazionale di Confindustria, previsto a Capri, il presidente Jannotti Pecci ha ricevuto una busta anonima contenente proiettili, recapitata nel suo ufficio di Palazzo Partanna, sede di Unione Industriali Napoli.
Successivamente, il direttore generale Francesco Benucci è stato vittima di telefonate anonime e di un presunto pedinamento. Benucci avrebbe notato più volte le stesse persone aggirarsi sia nelle vicinanze della sede di Confindustria, in piazza dei Martiri , sia nei pressi della sua abitazione. Anche questo episodio è stato denunciato e le indagini sono in corso nel massimo riserbo.
Le indagini: Digos e Procura al lavoro
L’escalation di minacce e attacchi ha portato la Digos e il pool della Procura di Napoli, specializzato in reati legati al terrorismo e alla sicurezza nazionale , ad avviare una serie di verifiche approfondite. Nel fascicolo aperto dalla magistratura, oltre agli episodi già citati, potrebbero confluire ulteriori segnalazioni da parte di industriali e dirigenti della zona.
Secondo gli investigatori, il ruolo strategico dell’ Unione Industriali nelle vertenze sindacali, nei processi di ristrutturazione aziendale e nei contenziosi lavorativi potrebbe aver generato tensioni e pressioni da parte di soggetti interessati. Tuttavia, al momento nessuna pista è esclusa, nemmeno quella di attacchi isolati e scollegati tra loro .
Reazioni istituzionali e solidarietà
Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi , ha espresso solidarietà ai vertici di Confindustria, sottolineando l’importanza della sicurezza e del monitoraggio continuo della criminalità urbana. «Le telecamere e la sorveglianza sono strumenti fondamentali per contrastare episodi di questo genere e per garantire la tranquillità dei cittadini», ha dichiarato il primo cittadino.
Anche altre figure di spicco del mondo economico e politico hanno manifestato vicinanza a Jannotti Pecci e Benucci, auspicando che le indagini possano far luce al più presto sulla matrice delle minacce e sugli eventuali responsabili. Nel frattempo, cresce la preoccupazione tra gli imprenditori napoletani, molti dei quali temono un’escalatio