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Mafia e scommesse online: a Palermo il business dei ”pannelli” si intreccia con la Camorra

Giuseppe Cirillo 05 Giugno 2025

Le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Di Marco svelano il business di uomini vicini al mandamento di Porta Nuova 

Sono sempre di più le agenzie di scommesse presenti a Palermo. Alcune di queste, dietro le loro insegne apparentemente regolari, nascondono gli interessi della mafia, pronta a sfruttare anche il gioco d’azzardo pur di fare affari. Si tratta di un vero e proprio sistema, appunto, quello delle agenzie di scommesse, che ruota attorno ai cosiddetti “pannelli”: piattaforme digitali utilizzate per le scommesse, ma che, ovviamente, non sono riconducibili a circuiti autorizzati. Chi intende farne parte, dunque, deve necessariamente aprire uno di questi “pannelli”. È questo, in sostanza, ciò che è emerso dal sistema di scommesse gestito anche online e vicino al boss del mandamento di Porta Nuova, Tommaso Lo Presti. Il business, secondo le indagini, oltre a essere controllato da Lo Presti, avrebbe visto la gestione diretta da parte di altri due soggetti: Pietro Pozzi e Leonardo Marino. A favorire le indagini – rende noto “Live Sicilia” – sarebbero state le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Filippo Di Marco, la cui collaborazione avrebbe innescato l’allarme tra gli affiliati, che temevano di finire sotto intercettazione. Pozzi, in particolare, temeva risvolti ben più gravi delle sole implicazioni giudiziarie, arrivando a temere persino per la propria vita.
Anche per questo motivo, sempre secondo le indagini, Pozzi avrebbe deciso, a un certo punto, di ascoltare il consiglio di un altro uomo vicino ai vertici mafiosi, 
Stefano Comandè, che gli aveva suggerito di “spostare tutto”; molto probabilmente nel tentativo di eliminare qualsiasi prova in grado di dimostrare l’esistenza del business mafioso legato alle scommesse. Ad ogni modo, Pozzi viene arrestato, e a prendere il suo posto è proprio Comandè: un uomo non solo vicino a Lo Presti, ma anche all’ex latitante Giuseppe Autieri,  altro boss legato al mandamento di Porta Nuova, catturato nel marzo 2024 dopo circa tre anni di latitanza. Inoltre, sempre secondo quanto emerso dalle indagini, almeno sei delle diverse agenzie di scommesse che facevano parte del circuito clandestino erano direttamente controllate da un altro personaggio: Giuseppe Minnella, anche lui tra gli indagati finiti al centro dell’operazione che ha portato a quasi trenta arresti. Particolarmente interessante è anche un altro aspetto emerso dalle indagini: il collegamento tra il sistema messo in piedi in Sicilia e Napoli, in particolare con Caserta. È sempre il collaboratore Di Marco a facilitare la ricostruzione dei fatti e dei collegamenti con la Campania. Di Marco, infatti, racconta che Pozzi e Marino si sarebbero recati in Campania non solo per affari legati alla droga, ma anche per questioni legate ai cosiddetti pannelli, e questo perché i referenti si troverebbero proprio lì. Infine, un episodio in particolare evidenzia la rete di contatti tra le due regioni: quando alcuni affiliati di Partinico ebbero problemi con la Guardia di Finanza e furono costretti a interrompere l’uso dei loro pannelli, si rivolsero proprio a Caserta. Una circostanza, quest’ultima, che potrebbe suggerire quanto sia probabile che da queste indagini emergano presto altri risvolti interessanti. Proprio la Camorra, infatti, da anni è attivamente coinvolta nel business delle scommesse online. Si tratta di un’attività che rappresenta per molti clan una fonte di guadagno enorme, ma soprattutto a basso rischio. Il meccanismo è spesso lo stesso: anche in questo caso, si aprono agenzie o piattaforme di gioco che, all’apparenza legali, operano in realtà attraverso “skin” o “pannelli” collegati a circuiti clandestini, spesso ospitati su server all’estero e fuori dal controllo diretto delle autorità italiane.

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fonte:https://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/254-focus/105222-mafia-e-scommesse-online-a-palermo-il-business-dei-pannelli-si-intreccia-con-la-camorra.html