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Mafia e politica: blitz del Ros a Catania, in manette anche deputato dell’Ars Castiglione

AMDuemila 24 Febbraio 2025

La Vardera: “Faccia un passo indietro da Commissione Antimafia. Schifani e Lombardo prendano le distanze

Giuseppe Castiglione (in foto), deputato regionale eletto con i Popolari e autonomisti, il partito della maggioranza di centrodestra che fa capo all’ex governatore Raffaele Lombardo, è tra i 19 arrestati dell’operazione “Mercurio” condotta dai carabinieri del Ros di Catania.
Castiglione avrebbe accettato la promessa di voti di un gruppo malavitoso facente capo al clan Santapaola-Ercolano, quando era ancora presidente del consiglio comunale di Catania, in cambio di un interessamento sul fronte dell’affidamento di lavori pubblici e servizi pubblici connessi alla gestione del cimitero cittadino.
Figlio di 
Santo Castiglione, scomparso nel 2023, che fu presidente dell’Autorità portuale e dell’Ast, Giuseppe Castiglione è stato eletto deputato dell’Ars e componente della Commissione regionale antimafia dopo essere stato presidente del consiglio comunale di Catania. È stato anche consigliere comunale dal 2013 e presidente dell’assemblea cittadina dal 2018, durante il mandato del sindaco Salvo Pogliese.
Ci auguriamo che prenda immediatamente la decisione di fare un passo indietro, in attesa delle risultanze investigative. Non è un arresto qualsiasi, bensì fatto all’interno di una operazione antimafia che colpisce boss catanesi. Spero che anche Schifani e Lombardo prendano le distanze dal deputato di maggioranza. La politica deve condannare veementemente episodi simili. Succederà?“, ha detto il leader del movimento Controcorrente e deputato regionale, Ismaele La Vardera che ha lanciato un sit-in di protesta previsto per domani alle 15 all’Ars.
Anche il sindaco di Ramacca, 
Nicola Vitale, eletto nel 2021 tra le file del centrosinistra, e il consigliere comunale di Misterbianco, Matteo Marchese (Mpa) sono stati arrestati.
Gli indagati sono accusati di associazione di tipo mafioso, estorsione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori e scambio elettorale politico mafioso. Secondo i carabinieri, sarebbero stati in gioco gli interessi del clan Santapaola-Ercolano attivo nel territorio di Ramacca e nell’area catanese del Castel Ursino.
I carabinieri hanno anche eseguito un decreto di sequestro preventivo di aziende e beni, per un valore di un milione di euro e, contestualmente, hanno notificato un decreto di sequestro preventivo di beni ai danni di due società attive nel settore delle onoranze funebri, per un valore di 300 mila euro.
Secondo gli inquirenti l’indagine è la naturale prosecuzione del procedimento “Agorà” del 2022, che rivelò il ruolo di 
Pasquale Oliva al vertice del clan a Ramacca. Il patto tra clan mafiosi ed esponenti politici avrebbe riguardato la candidatura per le tornate elettorali dei comuni di Misterbianco e Ramacca del 2021 e dell’Assemblea regionale siciliana del 2022.
Il gruppo mafioso del Castello Ursino sarebbe stato capeggiato da 
Ernesto Marletta e, in veste di “organizzatore”, da Rosario Bucolo, specializzato nelle estorsioni ai danni di diverse attività commerciali e imprenditoriali del centro città con la classica formula combinata del pizzo e dell’imposizione di manodopera, ma anche nel trasferimento di denaro attraverso intestazioni fittizie.
Il clan avrebbe coinvolto anche il consigliere comunale 
Matteo Marchese; quest’ultimo, candidato della lista “Sicilia Futura”, avrebbe accettato i voti procurati dalla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano in cambio della promessa di fare la propria parte nel settore lavori pubblici.
Quanto al controllo del territorio di Ramacca, sarebbe stato Vincenzo Rizzo a fare da “organizzatore” per il territorio assieme a quello di Palagonia per conto dei Santapaola. L’obiettivo del clan era condizionare l’esito delle elezioni amministrative per il comune nel 2021.
Secondo la Procura, il patto sarebbe stato stretto tra 
Antonio Di Benedetto e Salvatore Mendolia, e i candidati a sindaco Nunzio Vitale e a consigliere Salvatore Fornaro, entrambi con la lista “Ramacca costruiamo una bella storia”. L’accordo avrebbe previsto l’impegno da parte degli affiliati di procurare voti a favore dei due politici, in cambio dell’affidamento di lavori pubblici a ditte segnalate dalla stessa associazione mafiosa. Inoltre, l’accordo prevedeva anche la garanzia di un ruolo strategico all’interno dell’amministrazione comunale. Nunzio Vitale è stato poi eletto sindaco e Salvatore Fornaro, eletto consigliere e successivamente vicepresidente del Consiglio comunale.

Fonte.https://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/261-cronaca/104035-mafia-e-politica-blitz-del-ros-a-catania-in-manette-anche-deputato-dell-ars-castiglione.html