L’Italia, un paese fra crisi economica e scandali

Bertolaso, un ‘eroe’ con troppe ombre

Neppure l’inchiesta sugli appalti per il G8 alla Maddalena ci risparmia le notizie su festini e sesso a pagamento.  Il capo della Protezione civile, si è ritrovato in queste ultime ore nel mirino di polemiche e di accuse che non riguardano soltanto le opere approntate per il G8. Le opposizioni – in particolare il Partito Democratico e l’Italia dei Valori – chiedono a Bertolaso di riconfermare le dimissioni e , al governo, di ritirare il decreto sulla trasformazione della Protezione civile in società per azioni, approvato dal Senato e all’esame della Camera di Protezione civile spa

Si terranno domani gli interrogatori di garanzia dei quattro arrestati nell’inchiesta partita da Firenze sui lavori per il G8 de La Maddalena. Tre degli interrogatori si svolgeranno a Roma e uno a Milano. Ad essere interrogati a Roma, dal gip Rosario Lupo, saranno Angelo Balducci, assistito dall’avvocato romano Franco Coppi e da quello fiorentino Gabriele Zanorini; Diego Anemone, assistito da Gianluca Reitano e Adriana Boscagli e Mauro Della Giovampaola, assistito dall’avvocato Antonio Albano. A Milano, invece, sarà sentito, per rogatoria, Fabio De Santis, assistito dall’avvocato Remo Pannain. Questo l’iter giudiziario di una vicenda esplosa fragorosamente ieri mattina e che si sta colorando di risvolti che vanno oltre le normali vicende legate ad appalti e procedure.

Il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Guido Bertolaso, a capo della Protezione civile, si è ritrovato in queste ultime ore nel mirino di polemiche e di accuse che non riguardano soltanto le opere approntate per il G8 che doveva tenersi in Sardegna – spostato poi nel luglio scorso a L’Aquila – ma anche festini piccanti e un certo cinismo nella gestione delle emergenze. Nelle intercettazioni si fa riferimento infatti a “feste megagalattiche” hard organizzate per Bertolaso in cambio di favoritismi nella concessione degli appalti per alcune grandi opere e si sentono imprenditori che parlano cinicamente del terremoto dell’Aquila come di un’occasione per fare affari.
Commenti che fanno accapponare la pelle e che stridono con l’altra Italia, quella delle persone comuni, che nelle stesse ore si è mobilitata a sostegno della popolazione colpita.

I rilievi che vanno via via emergendo dalle carte dell’accusa e dalle intercettazioni telefoniche hanno rinfocolato le polemiche di parte politica.
Così, gli esponenti dell’opposizione chiedono che Bertolaso confermi le proprie dimissioni e che il governo metta in quarantena il progetto di Protezione civile spa. I partiti della maggioranza, come già avvenuto ieri, fanno quadrato intorno a Bertolaso, difendendo il suo operato e l’efficienza del dipartimento in questi ultimi anni, le prove offerte dalla Protezione civile in particolare dopo il sisma in Abruzzo.

Dario Franceschini ha fatto appello alla “sensibilità istituzionale” di Bertolaso affinché confermi la decisione di lasciare l’incarico. “In un paese non anomalo una persona in quella situazione anche per difendersi meglio rassegna le dimissioni, e noi abbiamo apprezzato la sensibilità mostrata ieri da Bertolaso”, ha sottolineato, “sta ora a Bertolaso confermare quella sensibilità istituzionale”.
Durissimo il giudizio dell’Italia dei valori, che si accinge a presentare una mozione di sfiducia nei confronti di Bertolaso. “Berlusconi e Bertolaso sono al vertice di un sistema che gestisce senza alcun controllo una enorme quantità di denaro pubblico. Sono una nuova loggia, la B2”, ha detto il presidente del gruppo Idv alla Camera Massimo Donadi. “Il quadro che emerge dalle indagini – ha aggiunto Donadi – è sempre più inquietante e svela l’esistenza di una rete di interessi molto ampia.
Di ben altro avviso Maurizio Gasparri. “E’ certamente singolare la tempistica”, ha osservato. “Lo stesso Bertolaso si è messo a disposizione della magistratura, alla quale ha fornito ogni documentazione, ora, però, credo che si debba fare un accertamento rapido”. Questo anche per la vicina scadenza elettorale. “C’è chi la campagna elettorale la fa con i comizi e con i candidati e c’è chi la fa con i Ciancimino che dicono frottole, che già leggo si sono rimangiati, e con queste iniziative”, ha commentato, “del resto, la sincronia tra alcuni interventi giudiziari e i tempi elettorali è un fatto che gli italiani conoscono, ma fin qui ha portato a rafforzare un centrodestra che preferisce fare anziché ordire manovre come queste”.

Sempre dal Pd, poi, è arrivato un appello al governo affinché ritiri il decreto sulla trasformazione della Protezione civile in società per azioni, approvato dal Senato e all’esame della Camera. “Un governo attento al decoro delle istituzioni, di fronte all’evidenza dei fatti e alle pressoché unanimi considerazioni degli addetti ai lavori, ritirerebbe immediatamente il decreto legge costitutivo di Protezione civile Spa e abrogherebbe ancor più rapidamente la legge che equipara grandi e piccoli eventi alle emergenze””, ha dichiarato il vicepresidente dei senatori Luigi Zanda.

Per il decreto legge – i cui termini di conversione scadono il 28 febbraio – si preannuncia intanto un esame lampo alla Camera, concentrato nella sola giornata di martedì, con il termine degli emendamenti fissato alle 10 e il voto con mandato al relatore nel pomeriggio. Mercoledì il voto finale.
Monica Maro

(Tratto da Aprile Online)