AMDuemila 17 Ottobre 2024
Estendere il divieto di pubblicazione integrale delle ordinanze di custodia cautelare a “tutte le misure cautelari personali”; inasprire le sanzioni nei confronti di chi contravvenga a tale divieto, a cominciare dai giornalisti; individuare “profili sanzionatori nuovi” anche nei confronti delle testate giornalistiche, cioè delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica. A prevederlo sono due pareri della maggioranza presentati, in contemporanea, nelle due Commissioni Giustizia di Camera e Senato, allo schema di decreto legislativo che si propone di rafforzare “alcuni aspetti della presunzione di innocenza” come previsto da una direttiva europea del 2016: cioè il provvedimento (atto governo n.196), noto come la ‘legge bavaglio’ perché vieta di pubblicare il contenuto integrale delle ordinanze di custodia cautelare, quelle che contengono anche il testo delle intercettazioni, fino alla conclusione delle indagini preliminari. Dei due pareri, che vincoleranno il governo trattandosi di uno schema di decreto legislativo, sinora è stato approvato solo quello firmato dal senatore di FDI Sergio Rastrelli in Commissione Giustizia a Palazzo Madama. Per l’altro, quello depositato a Montecitorio dal deputato di FDI Andrea Pellicini, si dovranno attendere altre 24 ore. Ma il via libera al parere, a favore del quale hanno votato i senatori del centrodestra insieme a Ivan Scalfarotto di Italia Viva, scatena l’ira delle opposizioni. Con “questa norma è una grave violazione del diritto di cronaca, del diritto dei cittadini ad essere informati, colpirà duramente i giornalisti ed in particolare quelli freelance che non hanno le spalle coperte da grandi editori. I giornalisti saranno costretti a scrivere solo di cronache leggere per non incorrere nel rischio di denunce e querele temerarie. Non solo: la norma bavaglio colpisce anche i diritti dell’indagato. Infatti, a tutela della sua reputazione è importante che i giornalisti possano pubblicare testualmente parti dell’ordinanza di custodia cautelare e non una sintesi che, se fatta male, può screditare la persona sottoposta ad indagini. Inoltre, la pubblicità dell’ordinanza di custodia cautelare consente il fondamentale controllo dell’opinione pubblica sull’operato del magistrato che assume la delicatissima decisione di privare un indagato della libertà personale. Ogni riferimento alla direttiva europea utilizzato da parte di chi vuole questa norma è falso e pretestuoso, la direttiva non chiede affatto di imbavagliare la stampa. Il bavaglio insieme al Ddl sicurezza e ad altri provvedimenti del governo porta in Italia un inquietante clima di censura e repressione. Non a caso la maggioranza propone addirittura di inasprire le sanzioni nei confronti dei giornalisti” hanno affermato in una nota i rappresentanti del Movimento 5 Stelle nella commissione giustizia della Camera Stefania Ascari, Federico Cafiero de Raho, Valentina D’Orso e Carla Giuliano.
ARTICOLI CORRELATI
Deriva autoritaria del bavaglio alla stampa. Paolo Maddalena: ”Norma incostituzionale”
Maggioranza approva super bavaglio alla stampa, Scarpinato: ”Hanno terrore del pubblico giudizio”