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Latina – Pradissitto, il pentito ricostruisce le alleanze tra gruppi criminali

Latina – Pradissitto, il pentito ricostruisce le alleanze tra gruppi criminali

Svelata l’origine dei patti trasversali. Lo scacchiere: Luigi Ciarelli aveva iniziato a fare affari con la droga unendosi a Gian Luca Ciprian e ai fratelli Travali

La Redazione

23/02/2022 15:06

I primi verbali, desecretati, degli interrogatori sostenuti da Andrea Pradissitto davanti ai magistrati dell’Antimafia, dopo la sua scelta di collaborare con la giustizia, stanno già consentendo di fornire una chiave di lettura per una serie di circostanze finora considerate inspiegabili dietro agli assetti della criminalità locale emersi con le ultime inchieste, l’anello mancante nelle ricostruzioni degli altri pentiti. È soprattutto sul fronte delle alleanze tra gruppi considerati per anni concorrenti, che l’ex affiliato del clan Ciarelli, genero del potente Ferdinando detto Furt, fornisce i particolari più interessanti.

Sono ancora pieni di omissis e pagine bianche i verbali utilizzati dagli inquirenti per sostenere il quadro probatorio dei nuovi processi, ma le parti desecretate sono sufficienti per svelare in maniera sempre più chiara certe dinamiche. Come il legame che avrebbe unito il gruppo di Angelo Travali a Luigi Ciarelli e il fatto che quest’ultimo fosse diventato ormai da tempo un broker della droga. Nel mezzo, la figura ingombrante di Gian Luca Ciprian, personaggio chiave nel narcotraffico, arrestato poco più di un anno fa in Spagna per un carico di oltre quattro quintali di cocaina. Tutti questi, finiti a giudizio nell’inchiesta Reset che contesta proprio ai Travali, insieme a sodali e fornitori, l’aggravante del metodo mafioso nel business della droga come nelle estorsioni.

«Dal 2013 circa Luigi Ciarelli si è spostato sul settore della droga e si riforniva da Gian Luca Ciprian» ha rivelato appunto Pradissitto, mettendo in chiaro ciò che era emerso in precedenza dalle dichiarazioni di Renato Pugliese, che lo indicava come uno dei fornitori di hascisc dei Travali, circostanze inedite fino all’arresto dello stesso Luigi Ciarelli, nell’estate di quattro anni fa, per un carico di ottanta chili di cocaina proveniente dal Sudamerica. Fino ad allora il clan di Pantanaccio aveva fatto affari con l’usura e il tentativo di ampliare i propri interessi era solo desumibile dagli effetti dell’escalation di vendette del 2010.

«La zona di Pantanaccio a Latina era sotto il controllo di Luigi Ciarelli – continua appunto Pradissitto – So che fece un’alleanza con Palletta, Angelo Travali, in modo da rafforzarsi entrambi sul territorio. Luigi non aveva un gruppo forte, mentre Angelo aveva un vero e proprio clan con una batteria di fuoco. Angelo Travali sebbene fosse forte col suo gruppo, traeva vantaggio dalla vicinanza di Luigi Ciarelli che comunque aveva una caratura criminale elevata ed era visto come un boss». Unione d’intenti che aveva provocato qualche malumore: «Questa alleanza non era condivisa dagli altri fratelli Ciarelli, in quanto si trattava dei Travali, la cui madre, Maria Grazia Di Silvio, aveva in passato fatto arrestare mio suocero e quindi era considerata un’infame». Inoltre Pradissitto rivela anche: «Ho appreso del patto tra Travali e Ciarelli Luigi sia nel corso dei colloqui in carcere, sia quando mi trovavo in udienza, anche per il processo Caronte».

Il pentito che aveva fatto parte del braccio armato dei Ciarelli, fornisce anche una chiave di lettura dell’altra alleanza, quella tra lo stesso Luigi Ciarelli e Gian Luca Ciprian, legato comunque ai Travali. «Dopo la morte di Sandrino Radicioli, Ciprian cominciò a prendersi tutto il giro del traffico di stupefacenti sulla città di Latina, dove di fatto operava soltanto lui, in quanto si era creato lo spazio lasciato libero da Radicioli. Molti dei Ciarelli e dei Di Silvio erano in carcere. A differenza di quanto aveva in passato fatto Radicioli, che comunque cercava di trovare l’accordo con i Ciarelli, portando di tanto in tanto qualche regalo, Ciprian invece si comportava liberamente e cedeva la sostanza stupefacente a persone che erano in contrasto con i Ciarelli… come i ragazzi del Villaggio Trieste. I Ciarelli ce l’avevano a morte con Ciprian proprio per questo motivo. Poi abbiamo saputo che Luigi Ciarelli, invece di entrare in contrasto con Ciprian, ha cooperato con lui…».

Ma Andrea Pradissitto è anche più preciso sull’origine delle alleanze. «Preciso che i fratelli Travali inizialmente si avvicinarono a Luigi Ciarelli – spiega ancora – per cercare di fare la pace con i Ciarelli a seguito del contrasto sorto per la fuitina che avevano fatto il fratello di Angelo Travali, Alessandro Anzovino detto Ciba, e la figlia di Armando (Di Silvio, ndr). Luigi decise di fare pace e iniziò ad avere rapporti con Angelo e Salvatore Travali. Cominciarono quindi a fare affari insieme negli stupefacenti». E il pentito Pradissitto ne ha da raccontare anche sui rapporti tra Ciprian e i Travali, eredi criminali di Costantino Di Silvio detto Cha Cha: «Ciprian è quello che ha fatto crescere i fratelli Travali nel settore dello spaccio. I Travali fino al 2012 non avevano un grosso giro. Poi grazie a Ciprian hanno avuto un boom economico in quanto lui aveva molta disponibilità di stupefacente di cui li riforniva e i Travali cominciarono a prendere tutto». Molti dei suoi racconti sono legati alle confidenze di altri detenuti, ma il nuovo collaboratore di giustizia non lesina le citazioni delle fonti. Testimonianze indirette, quindi, che sembrano però coincidere con gli altri pezzi del puzzle raccolto finora dai magistrati dell’Antimafia.

Fonte:https://www.latinaoggi.eu/news/cronaca/204372/pradissitto-il-pentito-ricostruisce-le-alleanze-tra-gruppi-criminali