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La pericolosità sociale di una campagna sistematica di delegittimazione della Magistratura inquirente pontina

Pericolosa, sempre più pericolosa, la spirale di violenza verbale ai danni della Magistratura inquirente di Latina indicata da qualcuno come la fonte dei mali che colpiscono il territorio pontino.

Pericolosa perché destabilizzante e perché potrebbe determinare la demolizione delle ultime linee di resistenza al malaffare ed alle mafie.

Cadute queste, si aprirebbero ampie praterie per l’invasione definitiva e totale di un territorio già, peraltro, devastato economicamente, socialmente e culturalmente.

Un gioco sottile da parte di chi potrebbe avere interesse a realizzare l’abbattimento di ogni difesa, riducendo chi ha ancora il coraggio di battersi per il rispetto della legalità a piegarsi agli interessi di parte o, comunque, ad osservare restando inerte quanto avviene.

Come a dire: qua comandiamo noi e tu non devi rompere le scatole.

Un gioco pericolosissimo dal punto di vista psicologico, culturale ed anche politico perché potrebbe essere teso, in un clima di assoluta impunità, a convincere la gente comune dell’impossibilità di cambiare il corso delle cose di fronte alla fragilità delle istituzioni ed all’esistenza di un potere alternativo in grado di esercitare funzioni sostitutive a queste.

Il cosiddetto consenso sociale cui le mafie, tutte le mafie, hanno sempre puntato ad acquisire.

Ci inquietano i silenzi, interessati o meno, non solo di quelli che tacciono perché omologati palesemente a “ ‘o sistema”, ma, soprattutto, di coloro che. pur non facendone ufficialmente parte, non si rendono conto del pericolo di diventare oggettivamente complici nella realizzazione di un disegno perverso che mira a far sì che la provincia di Latina diventi in maniera irreversibile un mare di illegalità e di mafiosità.

Al pari di quei silenzi, ci inquietano anche l’assenza o la carenza di analisi approfondite di quanto avviene in provincia di Latina, una carenza basata, se non sulla censura, sulla frammentazione delle notizie, senza ricondurre l’insieme di queste ad un unicum che è la sola condizione per comporre il “quadro” e mettere tutti nella condizione di “capire” la pericolosità della situazione.