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Il nostro saluto cordiale al nuovo Questore di Latina Intini, con alcune raccomandazioni.1) dia maggiore impulso alle indagini patrimoniali contro le mafie; 2) impegni maggiormente i Commissariati inducendoli ad aggiornare gli archivi interni; 3) li dislochi meglio coprendo le aree scoperte ed eliminando i doppioni (Gaeta)

Esperto di casi irrisolti e criminalità organizzata: ha arrestato componenti della Banda della Magliana

LATINA – Dal prossimo 3 ottobre sarà Alberto Intini il nuovo questore di Latina. Lascerà l’incarico a Benevento, dove era arrivato nel luglio 2009 imprimendo da subito un notevole impulso al contrasto della criminalità organizzata e ponendo particolare attenzione alle tematiche dell’ordine pubblico. Prende il posto di Nicolò D’Angelo.
Intini ha 55 anni, laureato in Giurisprudenza, è entrato in polizia nel 1981. Nei suoi trent’anni di carriera ha messo la firma su importanti operazioni: da responsabile delle sezioni rapine, omicidi e criminalità organizzata della Questura di Roma ha gestito l’operazione “Colosseo”, che nel 1993 ha consentito l’arresto di 60 appartenenti alla Banda della Magliana.

Ghira, uno dei mostri del Circeo, scoprendone il decesso a Melilla dopo essersi arruolato nella legione straniera. Numerosi i delitti risolti e le indagini su bande di rapinatori e sul fenomeno del turismo sessuale. Nel curriculum di Alberto Intini le indagini scientifiche sul delitto Kercher a Perugia, oltre alla risoluzione di alcuni ‘cold case’ che ne fanno uno dei maggiori esperti italiani. E’ autore di manuali, docente in materie forensi.

D’ANGELO A PERUGIA – Intini prende il posto di Nicolò D’Angelo che ha guidato la polizia di Latina per ben 5 anni. Arrivato in provincia con la fama di super poliziotto derivante dalla notevole esperienza accumulata da capo della squadra mobile di Roma, D’Angelo ha puntato molto sulla sicurezza del capoluogo pontino stroncando l’ascesa di clan nomadi che si erano introdotti nel tessuto cittadino con lo spaccio, le estorsioni, l’usura, cercando di imporsi senza esitare ad uccidere. Le indagini patrimoniali nei loro confronti, le relative confische di beni, hanno notevolmente ridotto il potenziale criminalie dei clan Di Silvio-Ciarelli. «Abbiamo aperto la strada – ha detto D’Angelo salutando i cronisti – ai grandi sequestri patrimoniali. Siamo una delle questure più impegnate d’Italia in tal senso. La fiducia in noi è cresciuta, noi non ci siamo fermati davanti a niente, neanche alle minacce». Il questore era stato oggetto di intimidazioni: spedite a lui ed ai colleghi alcune pallottole. D’Angelo verrà trasferito a Perugia come reggente della Questura.

Michele Marangon

(Tratto dal Corriere della Sera)