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Il Lazio luogo di latitanza:il rapporto della Dia e il caso Latina

Il Lazio luogo di latitanza:il rapporto della Dia e il caso Latina

Moscardelli (PD):Qui il clima è cambiato e si vuole colpire con determinazione la criminalità

Sabato 5 Settembre 2015

LATINA- Il Lazio e anche la provincia di Latina sono ottimi luoghi di latitanza. E’ scritto nell’ultima relazione della Direzione investigativa anti-mafia. L’attivismo criminale è polivalente – così lo definisce il rapporto pubblicato dal Viminale e in provincia di Latina ha evidenze nel basso Lazio dove “permangono segnali di infiltrazioni delle organizzazioni mafiose siciliane (Cosa Nostra) all’interno del Mof di Fondi con la presenza di referenti locali legati alle famiglie gelesi e catanesi’. Elementi collegati alla malavita – inoltre – sono presenti in tutte le province del Lazio, da Latina a Viterbo.

Inoltre il Lazio continua ad essere ritenuto un luogo idoneo dove trascorrere periodi di latitanza’, ma anche dove rifugiarsi “per sfuggire alle lotte di mafia che si svolgono nel Sud Italia’, come nel caso delle ‘delocalizzazione nel sud pontino di coloro che avevano dovuto soccombere nella guerra di camorra sviluppatasi nel casertano. che portò alla creazione di nuovi equilibri fra i casalesi’.

Secondo il rapporto “nella zona pontina e nel frusinate “si conferma un’importante presenza di famiglie camorristiche legate ai Casalesi, in parte trasferitesi a seguito di sconfitte riportate negli scontri tra clan degli anni ’80 e a gruppi dell’area nord del capoluogo campano”.

A Roma e nel Lazio trova anche un suo spazio di manovra la criminalità di matrice etnica, sempre più diffusa, anche in conseguenza di consistenti flussi migratori deIl’Europa orientale e da altri continenti”.

IL MONDO DI MEZZO – Tra gli sviluppi del fenomeno mafioso anche “l’interesse e la necessità di condizionare le pubbliche amministrazioni anche facendo a meno del tradizionale potere di intimidazione, reso talvolta superfluo, se non superato, dalla convergenza di interessi e di obiettivi tra ambienti malavitosi e ‘aree grigie di taluni contesti amministrativi, politici, imprenditoriali e finanziari’. L’indagine denuncia anche un’evidente tendenza ad interferire con le procedure di aggiudicazione di appalti e subappalti di opere e servizi, deformando le regole della libera concorrenza. 

IL COMMENTO DEL SENATORE MOSCARDELLI – Dopo i recenti interventi sulla criminalità a Latina, commenta i dati della relazione il senatore del Pd Claudio Moscardelli che sottolinea l’esistenza in provincia di Latina, in questo momento storico, di forze sane in grado di contrastarla: “Nel rapporto della DIA sulle mafie nel Lazio emergono presenze e attività che coinvolgono Roma e tutte le province compresa Latina. La novità è una nuova percezione e analisi della realtà criminale che viene compresa nella sua complessità e nella sua forza. Due anni fa in commissione antimafia in audizione degli organi dello stato preposti al contrasto alla criminalità l’attenzione fu focalizzata su Latina e sul Lazio. Da allora a Latina il clima è cambiato e la consapevolezza e la determinazione a colpire la criminalità e i suoi intrecci economici e politici sono divenute realtà che , potranno produrre risultati importanti’.

fonte:www.radioluna.it


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