Da Fedez a Killa, passando per azza, Tony Effe, Cancun, Gue Pequeno. Ecco i rapper “amici” di Lucci, il capo della Sud con grandi amicizie a Platì
02/10/2024 07:18 / Cronaca
Se la curva dell’Inter piange, certo i cugini milanisti non ridono. Anche i capi della Sud, infatti, sono stati pesantemente colpiti dall’ordinanza della procura di Milano che lunedì ha falcidiato il tifo organizzato di San Siro, con 18 arresti. Sulla sponda milanista, per gli investigatori, il grande dominus sarebbe il pluripregiudicato Luca Lucci, affiancato dal fratello Francesco, capo degli ultras, ma pronto a fare il grande salto nel mondo degli affari. Per questo, annotano gli inquirenti, era entrato in stretto contatto con il mondo soprattutto della musica rap.
La scuderia dei rapper amici: Fedez, Killa, Lazza ecc…
“Dalle indagini sono emerse le ambizioni imprenditoriali di Lucci”, scrive il Gip, “il suo ruolo di capo della Curva Sud gli ha consentito di tessere, soprattutto con noti artisti italiani (Fedez, Emis Killa, Lazza, Tony Effe, Cancun, Gue Pequeno), relazioni di carattere lavorativo nel settore musicale: ciò gli ha consentito di aumentare, in maniera esponenziale, e con pochissimi controlli, i propri guadagni, avviando preliminari accordi tesi a gestire i concerti di tali artisti, sia sul territorio nazionale (ed in particolare in Calabria), sia internazionale, facendo leva sull’intraprendenza del suo fedelissimo Hagag Islam, già in contatto con alcuni imprenditori operativi nel settore, molti dei quali di origine calabrese”.
Killa perquisito ma non indagato
Rapporti strettissimi, dicevamo, tanto che lunedì la casa di Emiliano Rudolf Giambelli, in arte Emis Killa (non indagato), è stata perquisita e sono stati sequestrati 40mila euro in contanti, 7 coltelli, 3 tirapugni, uno sfollagente telescopico e un taser.
Non solo, Killa è stato identificato come uno dei presenti all’aggressione dell’11 aprile scorso ai danni di uno steward a San Siro, prima di Milan-Roma, perché reo di aver cercato di impedire che ai tornelli transitassero due tifosi con unico biglietto. Dall’analisi dei filmati in seguito sono stati identificati il rapper, Francesco Lucci, Islam Hagag, Fabiano Capuzzo, Luciano Romano, arrestati lunedì con le accuse di associazione per delinquere.
Non contestata l’aggravante mafiosa, ma la criminalità calabrese si avvicina alla Sud
Rapporti pericolosi. Sebbene agli arrestati rossoneri gli inquirenti non hanno contestato l’aggravante mafiosa, gli stessi inquirenti annotano il “progressivo avvicinamento della Curva Sud ad esponenti della criminalità organizzata calabrese” di “rilevante spessore”. Il grimaldello per Lucci, sarebbe il fedelissimo Hagag, che si adopera per organizzare i concerti dei rapper amici in Calabria, grazie a imprenditori locali.
Gli amici di Platì
Tra questi, gli investigatori sottolineano per esempio Giovanni Galluzzo, incensurato, ma figlio di Laura Procopio, arrestata nel 2022 per traffico di stupefacenti, con l’aggravante mafiosa. “Costei, peraltro, è cugina del più noto Antonio Procopio”, scrivono gli investigatori, “tratto in arresto nella medesima indagine perché ritenuto organico alla “Locale di Rho”.
Per gli inquirenti, a “tessere i rapporti con Galluzzo è stato l’indagato Hagag, tant’è che il suo nome è comparso sul sito ticketone.it in qualità di organizzatore del concerto di Fedez previsto per il 6.8.2024 al Calura di Roccella Jonica (RC) e di tutti gli altri eventi previsti in quel locale nel mese di agosto, oltre che quello di altri artisti attivi nel settore che si esibiranno, grazie alla mediazione di Hagag e della Why Event di Lucci”.
E le date sono tante come i locali notturni calabresi che accoglieranno gli artisti amici: c’è il “Miraya”, a Catanzaro Lido; il “White Different Club”, a Corigliano Calabro (CS); il “Calura” a Roccella Jonica (RC); il “Copacabana Beach Club”, sul lungomare di Gioia Tauro (RC).
L’ultras Hahag si prende le serate a Roccella Jonica
Ma Hagag, “grazie alle sue entrature calabresi”, ha ottenuto l’autorizzazione anche per una serie di eventi a Roccella Jonica, interfacciandosi direttamente con soggetti dell’amministrazione locale. Per poter perfezionare tali progetti, elementi della criminalità locale sarebbero intervenuti in favore dell’ultras milanista per allontanare altri pretendenti in vista dell’organizzazione degli eventi a Roccella Jonica. In particolare tale “Cugino Ciccio”, identificato dagli investigatori nel platinese Francesco Barbaro, figlio di Rocco Barbaro, detto “U Sparitu”, cioè di uno dei più importanti elementi della ‘ndrangheta del mandamento jonico.
La nipote del capo della ‘Ndrangheta in Lombardia
Non solo, la fidanzata di Hagag è la nipote di Pasquale Zappia un nome pesantissimo per la ‘Ndrangheta del Nord. Zappia infatti, già capo della locale di Corsico, sarebbe anche il capo della “Lombardia” da quando il 31.10.2009, è stato nominato “Mastro Generale della Lombardia” con il placet della casa madre” calabrese.
I sodali di Lucci: Calabria e Trimboli
Ma lo stesso Lucci ha amicizie “pesanti”, sempre di Platì. Gli investigatori le individuano in Rosario Calabria e Saverio Trimboli. Il primo – sottoposto all’affidamento in prova ai servizi sociali presso il bar di “Italian Drink” di Cologno Monzese, luogo d’incontro tra gli esponenti delle due tifoserie (Milan e Inter), dove lavora anche Lucci – vanta un cv criminale che riporta condanne per: lesioni personali; violenza e minaccia a pubblico ufficiale; traffico di stupefacenti. Inoltre Calabria è un sodale di “Domenico Papalia, figlio di Antonio, appartenente all’omonima famiglia di ‘ndrangheta orbitante nell’area Milanese (Corsico/Buccinasco)”.
Anche il secondo amico di Lucci, Trimboli, è un bel personaggio: nel 2015 le sue impronte sono state ritrovate sulla mitraglietta Skorpion sequestrata a un esponente di rilievo della Curva Sud. Ha precedenti per furto, lesioni personali e commercio di stupefacenti. I tre, Lucci, Calabria e Trimboli, inoltre sono stati coimputati nello stesso procedimento per traffico di droga.
Insomma, se i rapper volevano provare l’ebbrezza della “vita di strada” e della “malavita”, secondo gli inquirenti, grazie a Lucci l’hanno proprio trovata.