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Criminalità organizzata scatenata nel frusinate. Fiumi di droga

Una vasta operazione antidroga è stata messa a segno nel sud della provincia di Frosinone. I carabinieri di Pontecorvo, coadiuvati dai colleghi del comando provinciale di Caserta, hanno eseguito, su ordine del pm cassinate Carlo Morra, 8 fermi in carcere nei confronti di quattro ciociari, tre cittadini nigeriani e un ganese. Il blitz, scattato alle prime luci dell’alba di ieri, ha permesso di sgominare una consolidata rete di pusher che operava soprattutto fra Pontecorvo, Castrocielo e Roccasecca. La complessa attività di indagine, avviata a seguito di un decesso per overdose avvenuto a Colle San Magno la notte a cavallo fra il 21 e 22 marzo dello scorso anno, ha portato a stringere le manette ai polsi di T.A., 41 anni, C.F., 38enne, entrambi residenti a Roccasecca, P.T., cinquantunenne di Pontecorvo, e Z.M., una donna di 38 anni originaria di Castrocielo. Nella rete dei militari agli ordini del capitano Pierfrancesco Di Carlo e del tenente Vincenza Sannino, sono finiti anche quattro extracomunitari: M.S.K, 30 anni, O.P., 33enne, O.A., 31 anni e A.J. 33enne, tutti domiciliati a Castelvolturno, in provincia di Caserta, dove i quattro ciociari si recavano per acquistare la cocaina e l’eroina che poi veniva spacciata in zona. Per tutti il reato contestato è spaccio di sostanze stupefacenti in concorso. Per due di loro, il roccaseccano T.A. e il ganese M.S.K., oltre allo spaccio, il pubblico ministero ha contestato anche il reato di “morte come conseguenza di altro delitto” perché, secondo le risultanze investigative, sarebbero stati loro due a cedere al 51enne Massimo Di Cioccio la dose che lo ha portato al decesso. «L’attività di polizia giudiziaria – ha spiegato ieri il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Luigi Sparagna – ha permesso di sgominare un gruppo di persone che deteneva e spacciava soprattutto cocaina ed eroina, e che aveva basi logistiche e operative nei Comuni di Pontecorvo, Roccasecca, Castrocielo ed Arce». Gli investigatori sono riusciti ad arrivare alla gang di spacciatori grazie ad una serie di intercettazioni telefoniche, pedinamenti e servizi di osservazione. Di fondamentale importanza per le indagini sono state le verifiche e i riscontri che i carabinieri hanno effettuato sui tabulati telefonici del cellulare della vittima di quella dose tagliata probabilmente male. I quattro spacciatori locali riuscivano ad eludere i controlli trasportando la droga dal litorale domizio fino al pontecorvese nascondendo gli ovuli di eroina e cocaina nelle parti intime o addirittura ingerendoli. L’intera attività investigativa, durata poco più di un anno, ha permesso, oltre agli otto fermi di ieri, di indagare anche altre dieci persone, arrestarne una decina in flagranza di reato, sequestrare oltre 100 grammi di stupefacente e di accertare 200 avvenute cessioni di “roba” a tossicodipendenti della zona. Inoltre, nel corso delle indagini, sono state sequestrare 7 auto utilizzate per spostarsi fino in Campania.
Luciano De Leo

(Tratto da Il Messaggero)